FuorInterviste | FabLab Milano

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Il FabLab Milano, in linea con il network FabLab internazionale si basa sui concept di share, learn and make; luogo d’incontro, di formazione e realizzazione di progetti. I ragazzi del laboratorio erano presenti alSalone del Mobile di Milano – la manifestazione si è conclusa ieri domenica 13 aprile – e hanno preso parte all’evento “In a State of Repair”, svoltosi nella centralissima Rinascente di Piazza del Duomo, durante il quale si sono cimentati nella riparazione di oggetti comuni con l’aiuto della stampa in 3D.

Cos’è oggi FabLab e cosa potrebbe diventare nel futuro?
Oggi FabLab è un centro per la diffusione della cultura della Digital Fabrication. Domani spero possa diventare un luogo di educazione al futuro. Stiamo cavalcando quest’ondata di interesse sulla stampa 3D che probabilmente a breve si sgonfierà. Ogni giorno c’è qualcuno che ci chiama, dagli imprenditori agli investitori, giornalisti, istituzioni che sono interessate al FabLab. Il problema è che nel futuro la stampante 3D sarà a un metro da te, sarà nelle case o male che vada nel negozio sotto casa. Le aziende cominceranno a creare prodotti per la stampa 3D direttamente da casa, dunque scomparirà la distribuzione.
Le botteghe con la stampa 3D spariranno, se sarà possibile fare tutto in casa. Quindi la domanda è cosa ne sarà dei negozi? Cosa farà FabLab? Per i prossimi tre anni noi faremo formazione, divulgazione, conferenze, alimenteremo il mercato delle stampanti 3D vendendole e facendole usare, ma superata questa fase non so cosa ci aspetterà. Il futuro esisterà sempre e se saremo un centro di educazione al futuro avremo anche noi un futuro. Per i prossimi 18/24 mesi i FabLab saranno luoghi della divulgazione della cultura Do It Yourself, costruisciti le tue cose in casa.

Anche i giovani con buone idee ma senza finanziamenti, possono creare un prodotto di successo?
In FabLab sì. Siamo un garage condiviso dove, pagando una quota annuale bassissima, puoi usufruire di macchine e competenze. Trovi le persone che sanno come aiutarti a concretizzare quello che hai in testa e trovi i macchinari giusti per farlo.
In tre mesi che siamo aperti ho visto arrivare persone che, non dico che con le loro idee potrebbero cambiare il mondo, però sicuramente potrebbero stravolgere il settore in cui operano.
La rivoluzione sta nel fatto che le macchine sono accessibili a tutti, costano poco. Noi inizialmente siamo stati finanziati dalla fondazione Mike Bongiorno per quanto riguarda l’incubazione del laboratorio, ma per l’acquisto delle macchine ci siamo autofinanziati senza problemi. È la comunità che conta oggi, non più il finanziatore unico. Una stampante 3D non ha un costo eccessivo e tra pochi anni sarà alla portata di tutti. Oggi se hai una bella idea ti basta andare su una piattaforma e condividerla e i finanziatori arrivano spontaneamente. È l’atteggiamento che conta, la volontà di voler concretizzare un’idea, non servono competenze tecnologiche. Ognuno deve mantenere le proprie skills, noi pensiamo alla parte tecnologica; più l’idea sarà interessante più le persone si aggregheranno e metteranno a tua disposizione le proprie competenze.

Rifareste il Salone del Mobile l’anno prossimo?
Certamente. Quest’anno abbiamo portato la progettualità, l’anno prossimo vorrei portare un prodotto.
In questo evento: “In a State of Repair” le persone sono venute ai nostri stand, ci hanno portato un oggetto rotto e noi abbiamo ricreato la parte necessaria a ripararlo tramite la stampa 3D. Abbiamo preso in carico l’oggetto dandogli un’interpretazione artistica e in giornata abbiamo restituito l’oggetto riparato. Per esempio, venerdì davanti al nostro Stand, un bambino passeggiando ha fatto cadere un leccalecca, noi l’abbiamo preso e glielo abbiamo ricreato, ovviamente non dello stesso materiale. Le persone impazziscono per la stampa 3D, sono incredule nel vedere un oggetto che si crea dal nulla.

Dove pensi che ci porterà quest’ondata di innovazione tra una decina d’anni?
Quello che tu hai percezione succeda tre dieci anni in realtà succederà tra dieci mesi. Nel 2011 di stampa 3D se ne parlava solo negli stati Uniti ed ora, nel 2014 la stiamo già utilizzando in Rinascente a Milano. Tra le tante cose che arriveranno c’è l’intelligenza artificiale, già adesso i robot riescono a simulare i movimenti del corpo umano in modo molto fluido. Penso che il futuro si stia muovendo in questa direzione e quando questa tecnologia sarà ultimata andremo incontro non solo a una rivoluzione tecnologica ma soprattutto a una rivoluzione sociale.

Di Nicole Bruschi | UncoMag x BoBos

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