Boyhood: il cinema che imita la vita

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Il cinema che imita la vita: non solo nelle tematiche e nell’estetica ma anche nei tempi.
Questa è una delle ossessioni di Richard Linklater, regista texano, cinquantatré anni, che conosciamo soprattutto per la particolare trilogia dei “Before”.
Prima dell’alba, Prima del tramonto e Before Midnight: girati a nove anni l’uno dall’altro (1995-2004-2013), raccontano la storia d’amore tra due personaggi, interpretati da Ethan Hawke e Julie Délpy, prima ragazzi, poi adulti, infine genitori sposati.
Un esperimento che ha catturato molti fan, anche se, al suo peggio, risulta terribilmente snob e verboso. Di guai ne abbiamo abbastanza nella vita reale, senza sorbirci quelli dei due bellissimi, ricchi, lagnosi protagonisti.
Non pago, Linklater ha deciso di alzare la posta raccontando un’altra storia legata al passare degli anni: quella di Mason, che ha il volto del baby attore Ellar Coltrane, ripreso per il tempo di un cortometraggio tutti gli anni per dodici anni, fino a comporre un lungometraggio di tre ore.
Impressionante vedere la crescita, dai sette ai diciannove anni, del protagonista.

Bravi anche Ethan Hawke, Patricia Arquette e Lorelei Linklater (sorella di Richard), che interpretano padre, madre e sorella di Mason. Insomma: una saga familiare come non si era mai vista. Al posto di truccare gli attori o cambiarli “in crescita” li vediamo invecchiare sul serio.
Al Sundance e a Berlino (dove Linklater ha vinto l’Orso d’Oro per la regia) pubblico e critica hanno gradito. Noi tratteniamo gli entusiasmi, sospettosi nei confronti di certo pressapochismo iper-intellettuale mostrato dall’autore in passato.

Per chi volesse vedere altri prodotti all’insegna della crescita dall’infanzia all’età adulta consigliamo di mettersi in cerca di un documentario eccezionale: Up, creato da Michael Apted per l’inglese Granada Television. Quarantanove anni nella vita di quattordici cittadini britannici: dai sette ai cinquantasei anni. L’ultima puntata è del 2012. Gioie e miserie del vivere, lavorare, trovare e perdere l’amore, crescere figli e combattere sfortuna e malattie, sono condensate in un’ora di interviste girata ogni sette anni. Un riassunto di vita che vi travolgerà.

Ancora più “densi” sono i diversi video presenti su internet, assemblati da fotografi o cineamatori che hanno deciso di immortalare se stessi o amici e famigliari una volta al giorno per anni consecutivi. Nel mare magnum del Web ne abbiamo scelti due: quello del newyorchese Noah Kalina (se stesso ogni giorno per sei anni) e Dagli 0 ai 12 anni di Frans Hofmeester, nel quale vediamo la figlia Lotte fiorire in pochi minuti dalla culla alle scuole medie. La bambina è così bella, così spontanea nell’infinito arcobaleno delle espressioni e acconciature che è impossibile trattenere le lacrime.

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