5 cose speciali per ricordare Ayrton Senna

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1 – Un poster in camera di mio fratello

Gli idoli dei fratelli sono idoli speciali. Li si tratta con un certo rispetto, persino nei ricordi, perché si ha la sensazione che abbiano un peso specifico più rilevante dei propri.
Dalla mia camera ho conosciuto e origliato le passioni di mio fratello maggiore: Luca Carboni, David Lynch, una buona serie di nomi di deejays impronunciabili. E Ayrton Senna.
L’amore per Ayrton era soprattutto un poster e uno sguardo silenzioso, piegato in otto parti, che aveva tutta l’aria di essere stato atteso per settimane come solo una rivista degli anni novanta poteva essere. Ayrton guarda verso la sua sinistra, la mia destra, la finestra di Giulio.
Il poster in camera di mio fratello è un manifesto virato a seppia di quello che può essere un campione dell’infanzia.
Tante volte, da piccolo, sono corso a vedere dove guardasse Ayrton.
Quel primo maggio del 1994, probabilmente, l’ho capito.
Sono uscito a giocare a pallone con Damiano e Davide. Avevo già visto l’incidente e dentro di me c’era poco da correre, quel pomeriggio. Pensavo a lui, e nello stesso momento a mio fratello.
E’ triste quando sparisce l’idolo di tuo fratello perché non puoi farci niente. Devi solo provare a capire. Puoi essere triste ma nemmeno troppo. Perché mica era il tuo idolo, dopotutto: non ne hai nemmeno diritto.

 

2 – Un ricordo di Alain

Il secondo ricordo è di Alain Prost, il rivale storico di Ayrton. Al minuto 26 di questo splendido film descrive l’incredibile pole position catturata da Senna al Gran Premio di Montecarlo.
“Durante il weekend ero sempre davanti – racconta il pilota francese – fino all’ultimo istante delle qualifiche quando con un incredibile ultimo giro Senna ha conquistato la pole position”.
Poi così Ayrton spiegò il successo in conferenza stampa: “Disse che uscì dalla sua Mclaren e guardò la vettura dall’alto, comprendendo quello che non stava funzionando nella macchina. Poi tornò nell’abitacolo e riuscì a fare il giro perfetto”.
E’ meraviglioso vedere lo stupore con cui Prost racconta l’episodio. “Io ero troppo noioso, la gente aveva bisogno di questo”, confessa. Un Senna ascetico, lontano anni luce dal Professore Alain. Un momento pieno di rivalità e amore, allo stesso tempo.

 

3 – L’autostop a Nigel

La terza immagine è questa splendida foto. Ayrton che riceve un passaggio da Nigel Mansell al termine del Gran Premio di Inghilterra del 1991, appena vinto dal grande pilota britannico.
Non serve nemmeno descriverla. Qui il video.
Ci basti pensare che oggi dobbiamo consolarci con Sebastian Vettel. Con tutto il rispetto.


4 – El mejor piloto del mundo

Il quarto contributo è questo filmato di 110 secondi in memoria di Ayrton che nel mese di marzo ha ottenuto l’ottavo posto nello YouTube Ads Leaderboard brasiliano.
È spensierato, colorato, emozionante. È il Brasile.

 

5 – La lezione di stile a Schumi

L’ultimo ricordo è un altro video speciale, per diversi motivi.
E’ questa chiacchierata, sarebbe meglio definirla un confronto acceso, tra un Ayrton in felpa salmone e un giovanissimo Michael Schumacher.
Il campione brasiliano sta spiegando all’emergente pilota tedesco come si sta al mondo, quantomeno nel “suo” mondo: si sono toccati alla prima curva del Gran Premio di Francia del ‘92, e la “colpa” di Schumi, secondo Ayrton, è non dire le cose in faccia, come lui sta facendo in questo momento e come il pilota tedesco non ha fatto nel precedente Gran Premio di Interlagos.
“Io sono venuto qui da te perchè amo metterci la faccia”, gli dice.
Lezione di vita, speciale per un’infinità di motivi.
Ne scelgo tre.
Da un lato lo stile di Senna e il suo universo valoriale.
Dall’altro la presenza di Schumacher, il più grande campione (volente e nolente) che sia sceso in pista dopo il pilota brasiliano. In questo momento drammatico, in cui Schumi lotta per la vita, il video ha un valore ancor più marcato.
Ultimo aspetto, per me non secondario: c’è un giornalista che cerca di catturare le sensazioni di questo confronto e viene allontanato da Ayrton. E’ Pepi Cereda, un grande uomo e appassionato di motori. Anche lui se n’è andato troppo presto, una decina d’anni fa. Era un maestro di parole, amato da tutti nel paddock. Col senno di poi l’amico Ayrton lo avrebbe voluto lì con lui in quel simpatico e costruttivo siparietto di fine gara.

 

Link:
Ayrton Senna-The Right To Win
20 Anos do Legado de Ayrton Senna


 

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