Il senso di Jagoda per il mare

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È come guardare il mare che ti colpisce ti rapisce ti incanta e ti spaventa. Lei sul mare ci è nata, a Spalato in Croazia, e gli è rimasto dentro. Al primo piano di Spazio Via Dante 14 a Milano questo mare incontra la carta in un’anima scenografica, e ti lascia a bocca aperta. L’anima è quella di Jagoda Buić, artista di origine croata di fama internazionale ma poco, ahimè, conosciuta in Italia, con un percorso artistico da far arrossire Kounellis: cattedre americane, biennali veneziane e personali in mezzo Occidente.

Carta Canta è la rassegna italiana delle ultime opere dell’artista, che ha 84 anni e una modernità da far invidia a Wharol, nelle quali onde di carta da pacchi si appiccicano a giochi geometrici. La modernità che la caratterizza non smette di stupire. Il legame scenografico è evidente in quest’artista che parte e rimane legata alla realtà teatrale: l’altra metà dell’anima di Jagoda Buić appartiene infatti al palcoscenico, per cui ha sempre lavorato tessendo arazzi e costumi per le scenografie di scena. Immensi, nel fascino, sono i suoi arazzi tessuti a quattro, sei, dieci mani con le donne delle sue terre che intrecciano le onde del mare. Che non vi capiti mai di innamorarvi del mare, perché non si torna indietro, Jagoda lo sa.

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