Andar per Ombre

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Questo è il primo post di una nuova rubrica di Bobos. Vi parlerò di vino e di eventi dedicati sparsi per tutta Italia, dove andare a conoscere e degustare. Lo farò in modo fresco e spensierato, sperando di darvi spunti interessanti per una bella gita fuoriporta o una nuova bottiglia da stappare a casa con gli amici.

Questa settimana voglio segnalarvi un momento molto rosé: Italia in Rosa, che si terrà a Moniga del Garda dal 6 all’ 8 Giugno. Qui trovate tutte le informazioni per partecipare.
Siamo sulla riva bresciana del lago di Garda e la cornice suggestiva di Villa Bertanzi ospiterà la settima edizione della prima e più importante manifestazione italiana dedicata ai vini rosati. Questa zona è La Valtènesi e anche qui si produce un rosato autoctono: il Chiaretto DOC.
Ma a Villa Bertanzi si potranno assaggiare rosé provenienti da tutte le regioni italiane, dalla Lombardia al Veneto, dalla Puglia al Trentino Alto Adige e ancora Friuli Venezia Giulia e Toscana. E non solo: ci saranno anche i rosati francesi delle Côtes de Provence.

Il mondo dei vini rosati è un mondo strano. Fino ad una decina d’anni fa il rosato era il brutto anatroccolo della famiglia, bevuto solo da chi non si intendeva di vino. Causa di questi tabù all’insegna della promiscuità, di questo “né carne né pesce” era anche la cattiva nomea dovuta a metodi di produzione poco ortodossi.

Oggi invece è sempre più frequente trovarlo nelle carte dei vini o sentire qualcuno chiederlo anche come aperitivo. Il merito di questa rivalutazione, oltre che all’aumento di qualità e attenzione a livello produttivo, è dovuto alla sensibilità e curiosità dei palati femminili. Perché diciamocelo: il rosé è bello anche a vedersi, è fashion, è modaiolo e diverso. Oggi si preferisce definirlo come il vino “di una notte”, un modo decisamente più accattivante di descriverlo! Ma perché vino di una notte? Perché il mosto resta a macerare sulle bucce per poche ore, così da conferire il tipico colore rosa che può distinguersi in 3 gradazioni: il tenue, il cerasuolo e il chiaretto.

Colori brillanti, profumi floreali come la rosa o fruttati come la piccola frutta rossa da sottobosco o la melagrana. Ma le varietà sono innumerevoli, non si può generalizzare. Alcune tipologie saranno più fresche, altre più sapide, altre ancora più calde e macerate e questo dipende ovviamente dalla zona di produzione: potete immaginare la differenza tra un rosato trentino e un rosato pugliese. Pensiamo anche alle note che uve diverse possono conferire, dal sangiovese alla barbera, dal marzemino al cabernet franc o pinot nero. E poi abbiamo rosati fermi o spumanti, metodo classico o metodo charmat.

Ecco, sto già scrivendo troppo. Meglio passare alla pratica. Ricordatevi queste dritte: un vino rosato fa subito simpatia, è il vino dell’estate per eccellenza, facilmente abbinabile a piatti a base di pesce o carni bianche e ottimo anche come aperitivo. Immaginate dunque di essere in un bel giardino, su un’amaca o a bordo piscina dopo una bella giornata di sole con gli amici…beh! Io poi mi immagino di avere in mano anche un calice di rosé, sgranocchiando qualche stuzzichino e ammirando il tramonto. Che ne dite?!

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