Giovanni Motta x Gibson | The voice of a child

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Giovanni Motta é un ospite fisso di BoBos, perché la sua poliedricità artistica ci permette di conoscere sempre un aspetto nuovo che riesce a stupirci ed affascinarci.

Come la collaborazione con Gibson, la leggendaria produttrice di chitarre che hanno cambiato la musica, in cui l’artista veronese combina il suo favoloso mondo andando a personalizzare una Gibson Les Paul Studio creando un oggetto unico e di rara bellezza. Frutto di 225 ore di pura pittura, questa chitarra porta un messaggio speciale che merita di essere ascoltato direttamente dall’autore:

Quello che mi interessa è il ricordo di stati emozionali perduti collegati a fatti accaduti ormai offuscati o dimenticati.
Ogni esperienza trascorsa contiene elementi che si materializzano sotto forma di creature colorate e fantastiche.
L’infanzia è il terreno dove torno a raccogliere informazioni che poi trasformo in immagini definite.
Un sogno, una passeggiata, un viaggio possono tornare alla memoria grazie ad un gesto banale, ad un profumo o una nota, un riff di chitarra, un suono di campana, un rumore improvviso, un riflesso oppure un’immagine o una frase, un movimento, un sapore.
Quando ho pensato alla personalizzazione di questa meravigliosa chitarra Gibson ho pensato di rilassarmi e riposare, ed ho schiacciato un pisolino.
Al risveglio la magia dei ricordi è scattata, veloce, immediata, senza freni, il gesto di strofinare gli occhi mi ha portato un’immagine nitida: scintille colorate, scosse elettriche attraversate da scie sfumate che si arricciavano e sovrapponevano una sull’altra.
Un’invasione di mostri che si accavallano e si alternano senza una regola precisa, un’onda travolgente e divertente, colorata e senza senso.
Ho disegnato e schizzato in velocità le sensazioni e ho provato ad interpretarle senza pensarci, di getto, d’istinto. È nata questa fantasia con la quale ho decorato lo strumento che ora ha preso una nuova vita.

Questo lavoro l’ho affrontato con un approccio molto disteso e paziente sia nella fase di preparazione che in quella di realizzazione e finitura. Mi sono occupato di questa chitarra con l’ottica di un padre verso un figlio, ho preteso ma nello stesso tempo ho avuto la pazienza di lasciarlo esprimere e mi sono lasciato guidare dalla sua trasformazione e dalla sua esperienza.

Ora questa chitarra può portare un messaggio in più, oltre alla musica, oltre al suono e alla melodia anche la voce del bambino interiore che da sempre desidera tornare a cantare. Questa chitarra non è giovanissima, ora è tornata bambina.

Giovanni Motta

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