Partiamo dalla fine.
Una tela troppo grande per una galleria di Milano e quattro opere più piccole in viaggio per Melbourne (Australia).
Conosciamo così “Wals“, giovanissimo artista pronto con le valigie in mano per trasfersi a Londra.


Oltre 5 mq di dipinto è il suo più grande lavoro (in tutti i sensi).
Un anno di pittura nella cantina (fredda) di casa nel quale lui stesso ha imparato a dipingere.
A prima vista sembra una stampa, la precisione nei dettagli e le linee pulite ci spingono in questo inganno visivo.


Ad opera compiuta si fa avanti un gallerista di Milano, voleva esporla nel suo spazio espositivo vicino al Duomo, ma le dimensioni non aiutano e la grande oppurtunità sfuma.


Ma Wals non si da per vinto e nel momento in cui scriviamo ci sono 4 sue tele (più piccole) in viaggio per l’Australia, da Gennaio a Marzo verranno esposte all’Ailaviuitaly Gallery a Melbourne.
E pensare, come ci racconta Wals, che nella terrà dei canguri non ci è neanche mai stato… Sono arrivate prima le sue opere di lui.

La sperimentazione artistica di Wals nasce dai muri, sì quei muri dove nella notte ha realizzato le sue prime opere.
Wals ha cominciato il suo percorso artistico con uno street puzzle: un’opera che viene divisa e i cui frammenti vengono applicati in diverse città.
Adora l’incompletezza e questa sensazione è quella che sicuramente si prova scorgendo i piedi del suo personaggio a Milano, il busto a Verona e la testa a Firenze.


La tecnica utilizzata è quella della poster art: stampe in grandi dimensioni che vengono applicate ai muri di edifici spesso abbandonati grazie alla colla da affissioni ed una scopa.


Ma Wals fa un passo oltre, perchè la sua opera si completa con la tecnologia, infatti proprio grazie ad essa (fotografia e una buona dose di Photoshop) che possiamo vedere la sua opera incompleta.. completa.

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