Ale Giorgini x BoBos: Grafik15

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Illustrazione, graphic design, street art, type design, games design: Grafik15 è stato tutto questo e molto di più. Ospitato negli spazi del Maag Halle nel nuovissimo distretto di West Zurich, un complesso industriale di recente ristrutturazione e convertito in spazi adibiti ad eventi culturali (ah, la Sivzzera) a due passi dalla Prime Tower, l’edificio più alto di Zurigo.

In un labirintico e coloratissimo percorso lungo giganteschi open space, il pubblico svizzero ha potuto immergersi in un esperienza totale, in cui la comunicazione visiva in tutte le sue sfaccettature è stata protagonista di un lungo, intenso e caleidoscopio week end. Tanti gli ospiti e gli espositori di questa evento che si pone come punto di incontro fra artisti, pubblico e addetti ai lavori: migliaia, infatti, i biglietti da visita scambiati e raccolti da venerdì a domenica, da parte di art director, addetti marketing o semplici appassionati che hanno potuto incontrare e conoscere giovani artisti o affermati professionisti. Ospite d’onore dell’evento: sua maestà David Carson, leggenda del graphic design, figura seminale nel panorama della grafica internazionale.

Una persona riservata, ma al contempo disponibile nei confronti del folto pubblico. Era piuttosto normale trovare mister Carson nell’area lounge del Grafik15 mentre amabilmente chiacchierava con il fan di turno. Fra cui il sottoscritto, cresciuto negli anni ’90 sfogliando i libri in cui ha tracciato quello che è diventato il manifesto della grafica “grunge” (ah, bei tempi quelli).

Tre giornate intense, precedute da una affollatissima serata di inaugurazione, durante le quali mi sono destreggiato fra coniugazioni di verbi irregolari (mettendo a dura prova il mio inglese) e fra le centinaia di opere esposte e di stimoli raccolti. Tra le cose più interessanti viste nei corridoi del Grafik15 ci sono le illustrazioni di Jamie Oliver Aspinall, illustratore di Basilea con il quale ho passato del tempo a chiacchierare di illustrazione e vita quotidiana. Un mondo coloratissimo, il suo, fatto di animali sorridenti e strane creature dei boschi nel tratto semplice dei disegni vettoriali di Jamie. Mi hanno colpito le rigorose immagini di Yehteh, al secolo Philipp Dornbierer, talentuoso vector artist svizzero che annovera importanti collaborazioni (NYT, adidas).

Sono stato rapito poi da una serie di poster che celebravano i 20 anni di Büro Destruct, storico collettivo svizzero che ha ispirato generazioni di graphic designer (ah, gli anni novanta). Le immagini – e le creature in ceramica – di Mark Gmehling, protagoniste di un bizzarro mondo plastico ed asettico con cui l’artista racconta le contraddizioni della nostra società. Gli straordinari ed iponitici ritratti di Bozaci, street artist prestato all’illustrazione vettoriale, presente al Grafik15 e alla The Trace Gallery che ha visto il finissaggi della sua personale proprio nelle mie giornate svizzere. Un interessantissimo lavoro, il suo: giganteschi volti decostruiti e ricostruiti in un rigoroso schema geometrico. Presente anche l’Italia grazie alla giovanissima Francesca Sanna, illustratice cagliaritana che oggi vive in Svizzera e che al Grafik15 ha presentato una serie di delicatissime illustrazioni che hanno rapito lo sguardo dei tanti visitatori della convention (oltre che quelli del sottoscritto). E infine grande spazio – una hall intera – ad app, videogame e divertenti progetti multimediali: dal classico videogioco, ad interessanti app per smartphone e tablet. Fino a divertenti progetti come la custodia per chitarra da poter suonare come una chitarra stessa (servirà poi una custodia per la custodia, quindi).

Quattro giornate in cui ho incontrato un pubblico attento, curioso, preparato anche se un po’ timido. O forse semplicemente educato. Ho conosciuto giovani artisti alla ricerca del loro percorso, chiacchierato di fronte ad un pinot grigio con uno dei protagonisti della scena mondiale del graphic design, scambiato consigli e impressioni con talentuosi illustratori, incontrato il numerosissimo pubblico accorso al Maag Halle (7000 visitatori in tre giorni, come comunicano le fonti ufficiali), visitato la città di Zurigo in un’assolatissimo week end primaverile (ah, la primavera). Il Grafik15 è stata un’esperienza interessante: un ibrido che ha messo insieme i concetti di fiera, mostra e happening, dando vita ad un unico evento che il pubblico svizzero pare avere molto apprezzato. Ah, ho trovato anche il tempo di fare un po’ di foto per portare a casa agli amici di Bobos un po’ della scorpacciata di creatività avuta nei giorni del Grafik15.

 

Scritto da: AleGiorgini x BoBos

Foto by @AleGiorgini

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