Spoon and travel: Cyprus, on the edge of Europe

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È nel cuore del Mediterraneo tra Europa e Medio Oriente, più vicino al secondo che al primo, insieme alla Turchia è l’ultimo avamposto occidentale prima dell’Asia. L’isola di Cipro rappresenta il mix perfetto di diverse culture, riproponendo una visione del sud Europa, ancora una volta differente. Non è Grecia, non è Turchia, non è Libano ma allo stesso tempo è tutti questi paesi (e molti altri) messi insieme. Cultura millenaria, le infine spiagge bianche della costa orientale, gli itinerari immersi nella natura, come sui monti Troodos dove in inverno si può addirittura trovare la neve sulle cime che sfiorano i 2000 metri di altitudine, in pochi chilometri quadrati, l’isola di Cipro racchiude tutti i mondi dell’Europa e del Medio Oriente.

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La cucina cipriota è sana, leggera e saporita. Si può classificare all’interno delle cucina mediterranee, ricevendo influssi da quella greca, turca, araba e per alcuni tratti anglosassone. Sono molti gli elementi e le preparazioni in comune soprattutto con la cucina greca e turca, la sua cucina infatti si basa su preparazioni a base di: melanzane, pomodori, cetrioli, olive, formaggi, riso, ma anche carne di montone, pecora e soprattutto pesce. Se si parla di cucina cipriota allora, non si può tralasciare quello che è uno dei prodotti più diffusi e conosciuti anche nel resto del mondo: il formaggio halloumi. Viene prodotto con latte di capra o pecora, è un formaggio a pasta molle, dal sapori acidulo come la feta, ma dalla consistenza più morbida, come la mozzarella. È un prodotto DOP dell’isola e viene consumato spesso cotto alla piastra, accompagnato da anguria in estate, ma soprattutto fritto. L’halloumi fritto viene preparato con una leggera pastella di farina, fritto in olio di oliva e accompagnato semplicemente da olio o in alternativa da composte di verdure. Viene gustato anche durante la colazione ed è uno dei piatti più diffusi in tutta l’isola.

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Italia: 

Il formaggio fritto viene preparato in diversi modi, a seconda delle regioni di provenienza. In Abruzzo ad esempio, viene utilizzato il pecorino abruzzese fresco, immerso in una pastella di farina, uova, acqua e fritto in olio, da gustare come antipasto. Al posto del pecorino è spesso utilizzato anche il cacio. Si tratta di una ricetta semplice ma gustosa, che risale ai tempi della pastorizia transumante, tipica delle terre abruzzesi. Il cacio fritto pastellato è una ricetta del teramano, ancora oggi servita molto spesso come antipasto o in accompagnamento agli arrosticini di pecora.

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