Curaçao è uno di quei posti che in tanti conoscono, ma che in pochi sanno indicare su una mappa. Situata al largo delle coste del sud America, fa parte delle isole Antille olandesi, insieme ad Aruba e Bonaire. La sua storia inizia quando nel 1499 viene scoperta dall’esploratore spagnolo Alonso de Ojeda, che la soprannominò “isola dei giganti” per la possente corporatura dei suoi abitanti: gli indiani Arawak. La sua particolarità è data dal forte influsso culturale che l’Olanda colonizzatrice ha portato, in particolare per le architetture e i colori delle case. Un’altra particolarità di Curaçao sono i ponti, come il Queen Juliana bridge, il più alto dei caraibi, ma soprattutto è la natura a fare da regina dell’isola, con il Christoffel Park, dove poter ammirare la vivacità della flora e della fauna caraibiche.
Curaçao ospita oltre 50 nazionalità diverse, inutile quindi dire che la gastronomia è fortemente influenzata da questo mix socio-culturale che la rende pressoché unica al mondo. La sua cucina è caratterizzata da forti influssi caraibici, quindi sapori speziati, intensi, coprenti, ma anche da molta frutta esotica, pesce e verdure. Un piatto molto diffuso nell’isola, esportato anche in Olanda è il funchi fried, fatto con farina di mais, acqua, burro, bolliti per qualche minuto, poi messi in un contenitore imburrato e coperti con un piatto. Il composto viene tagliato a strisce e poi fritto, da servire con salse oppure con uova strapazzate e bacon per colazione.
Italia:
Il funchi fried è molto simile agli scagliozzi, una ricetta tipica del foggiano, che si ritrova anche nella cucina napoletana, toscana, siciliana e spesso anche in provincia di Bari. Si tratta di triangoli di polenta fritti in olio e salati, da accompagnare con formaggi, salse oppure olive. Sono un tipico piatto di strada, che si può acquistare dalle bancarelle ambulanti, oppure durante i giorni di festa, come Natale a Bari, mentre a Foggia si trovano facilmente nelle friggitorie locali.
