Goodbye Mr. Elio Fiorucci

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Non so come mai mi ritrovo qui a scrivere di Elio Fiorucci ad ormai una settimana dalla sua dipartita. Ne hanno parlato molti, troppi, e io sono una persona che ha avuto solo un paio di occasioni di incontrarlo e scambiarci due chiacchiere, per cui non sono certo la più indicata per spendere parole che soddisfino il commiato che si merita. Però voglio dedicare il mio ultimo articolo, prima della pausa estiva che BoBos prenderà, a lui. Non ho voglia di parlarvi di nuovi marchi, o stilisti emergenti, ho voglia di parlare di una mina vagante del mondo della moda, di un anticonformista vero, di una persona gentile e dall’animo buono.

Non è tanto quello che ha costruito, non il fatto che abbia creato un marchio di moda e punti vendita sotto il motto di Love Therapy, non è solo la libertà e la pacifica rivolta al sistema che l’hanno reso incredibile. E’ stato sempre il modo, lo spirito, il suo dentro che veniva fuori in ogni scelta, decisione stilistica, in ogni parola che diceva, che renderà quest’uomo dal viso ovale e gli occhi grandi inimitabile.
Credeva nell’amore ma quello incondizionato, quello vero, non quello erotico, così inflazionato nel mondo della moda. Sebbene le sue campagne fossero sensuali, quando Elio Fiorucci parlava di amore sembrava un guru, un santone, il Dalai Lama della moda. Amore come filosofia di vita.
Ma cos’è l’amore.

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Se io dovessi definire questo sentimento direi che prima di tutto è rispetto, accettazione, sacrificio, empatia, complicità, lealtà, onestà. Amore è per sé e per gli altri, amore deve essere per tutto ciò che ci circonda. E se c’è una persona che nel fashion system ha lavorato secondo questi principi, questa è stata Elio Fiorucci. Nessuna discriminazione, anzi continua curiosità e voglia di conoscere cose, paesi e persone nuove. Una fiducia ed una passione spropositata per i giovani, per i nuovi talenti, che spesso conosceva visitando personalmente fiere di settore, una lotta attiva per proteggere la specie animale dalle barbarie umane, una parola sempre positiva, una gentilezza che appartiene ad un altro mondo.

Lo scrivo sperando di non scordarlo mai, un giorno, mentre si parlava di moda, mi ha detto, porgendomi il suo biglietto da visita personale: “è bello sentire una passione così forte nelle tue parole, scrivimi una mail quando sarai a Milano, passa dal mio ufficio, ho così tanti libri che ti potrebbero interessare, mi farebbe piacere regalartene qualcuno”. Basita, emozionata e incantata per la sua generosità ho risposto sì, cacciando il bigliettino da visita nel portafoglio, dove ancora si trova oggi.
Non sono mai andata, non ho mai avuto il coraggio di scrivergli, forse per riguardo, forse per premura di disturbarlo, forse per paura di essermi sognata tutto. Oggi ho collezionato un rimpianto in più nella mia vita ma non posso che sentirmi onorata di aver avuto l’occasione di parlare con uno stilista che ha cambiato le regole del gioco, vestito ideologie e portato un po’ di libertà e spontaneità nel mondo della moda.

Eio Fiorucci

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