L’estate è bella, calda, lussureggiante, la gente rinasce, si lancia in avventure, in novità, trasgredisce di più. Ma, grazie a Dio, ogni estate, come ogni estate precedente, finisce.
Non che il clima vacanziero non mi piaccia, anzi, meraviglioso, se non fosse per quelle cose che vedi ovunque intorno a te e che alla fine ti stomacano.
Sapete di cosa parlo ad esempio?!
Dei tatuaggio trasferiti dorati e argentati.
Bellissimi eh. Una vera moda-rivelazione. Peccato che ormai li abbia persino mia nonna. Ma poi un po’ di fantasia, suvvia. In mezzo al seno da veri vaccino o sulle mani, per simulare un aurea indo-intellettuale.
ANCHE NO!
Poi parlo delle natiche a vista. OK il grande ritorno degli anni ’80. OK che non c’è nessun tabù, né malizia, né oltraggio ma io non ne posso più di vedere culi vagamente nascosti da shorts inguinali, che la ceretta brasiliana ha visto la sua evoluzione da quando sono tornati in auge.
Ho visto cose che voi umani… vi direi. Ma le avrete viste anche voi. Ho visto uomini che sembravano improvvisamente posseduti dal demonio, in grado di girare il proprio collo di 180° ed imploranti affinché alle ragazze cadesse di mano qualcosa, costrette a chinarsi e raccoglierlo, ho visto ciccie ballonzolanti sulle hit del momento deragliare dal bacino, ho visto sederi esposti che nemmeno se facessi il giro di tutti i gommisti d’Italia. Se fossi una madre (mio Dio lo sto dicendo veramente) proibirei a mia figlia lo short in dine inguinale ma io ne sono nauseata. BASTA!!!
Il piercing Septum. Altro bellissimo trend legato all’esotico, a culture ed etnie affascinanti, legato alla body art, a tutto il retroscena proprio del piercing e della modificazione/mortificazione corporea. Poi, diventa una moda. E allora va tutto a puttane. La cultura, il simbolismo, la magia. Arrivano quattro stranezze considerate “giuste” a farselo e, nel giro di un mese, alzi la mano chi non ha il Septum. Odio profondo. Oggi lo farò fare anche a mia nonna, che dopo i tatuaggi golden, ha tutte le probabilità di diventare una gabber chic. ANCHE NO!
Infine, vorrei spendere una parola sul grande tema della magrezza che ha visto protagonista una Chiara del web. A me, e credo anche a voi, non me ne può fregar di meno se una “velina”/”fashion blogger”/influencer (?) sta drasticamente perdendo peso, non la conosco, non ho idea cosa faccia nelle sue giornate, né se stia attraversando un periodo difficile e delicato della sua vita. Se Chiara del web è un modello per le ragazzine e il suo essere quasi trasparente può influenzare le abitudini alimentari delle sue fans, non è Chiara a doversi mangiare parmigiana e arrosticini sotto il sole di mezzogiorno, perché forse nemmeno ci arriva che è pericoloso essere troppo magri. Siamo noi, tutti gli altri, a non doverci “curar di loro” e proporre modelli differenti, magari più cervello-oriented.
