L’estate volge al termine e l’immagine della volpe, con la sua fulva pelliccia, evoca la palette cromatica dell’autunno. Il riferimento, però, non è a una volpe qualsiasi, ma alla figura mitologica giapponese della kitsune, ritenuta capace di assumere sembianze femminili e d’insinuarsi nei sogni delle persone fino ad ossessionarle, un po’ come l’oscura Lilith del folklore ebraico. Un animale spesso rappresentato con più code, fino a nove, simboleggianti i suoi poteri magici.
È alle suggestive metamorfosi di questa volpe che s’ispira il nome del polivalente marchio francese Kitsuné, creato nel 2002 da Masaya Kuroki – molto legato ai Daft Punk delle origini – Gildas Loaëc e l’inglese Åbäke. Oltre ad essere un accattivante marchio di moda di nicchia con punti vendita a Parigi, New York, Tokyo e Hong Kong, Kitsuné è anche un’etichetta discografica electro. E poiché l’eclettismo sembra essere il tratto distintivo di questo brand, gli scatti della nuova collezione autunno/inverno schiacciano l’occhio anche alla cultura pop della Corea del Sud. Sono stati realizzati da Pierpaolo Ferrari, noto fashion photographer, che altri suoi progetti vedono impegnato in sodalizio artistico con Maurizio Cattelan.
Più che streetwear, urban chic per lui e per lei. Tonalità chiare e neutre in contrasto col nero, azzurro baby e blu cobalto, misurati sprazzi d’argento, stampe gender-neutral e denim mai banale.
Fatta eccezione per qualche gonna ed abito femminile, le linee sono androgine, ma intriganti. Come le t-shirt e gli accessori con le scritte Parisienne e Madame, nel caso in cui qualche foxy lady volesse svelare una delle sue molteplici personalità.