Le Filippine si perdono nell’immaginario comune in quell’insieme di isole del sud est asiatico, tra Indonesia, Malesia e Taiwan, riuscendo spesso difficilmente a comunicare la propria identità. Sono oltre 7.000 le isole dello stato in cui si alternano spiagge da sogno, montagne, laghi, pianure e foreste. Sembra strano, ma pur trovandosi vicino alla linea dell’equatore, queste isole racchiudono una varietà paesaggistica davvero unica. Da Manila, la capitale, si può passare a Bohol dove ci sono le famose “colline di cioccolato”, suggestive colline definibili solamente come “molto rotonde” che diventano del tutto marroni in autunno. Poi c’è Boracay famosa invece per le sue spiagge bianche e la zona Negros Oriental, dove poter scalare il monte Kanlaon e visitare Dumaguete “la città della gente gentile”.
La cultura filippina ha forti influssi spagnoli, messicani e asiatici, che si rispecchiano nella cucina locale: colorata e variegata. Il sapore predominante è l’acido, ma sono numerosi i piatti tipicamente spagnoli, come le empanadas e i tamales. Frutta esotica, spezie, latte di cocco, aceto, aglio, uniti a carne e pesce, sono gli ingredienti base della cucina filippina, che spesso presenta sapori davvero inconsueti. Il piatto più diffuso è sicuramente l‘adobo, che corrisponde più che a un piatto, a un metodo di preparazione basato sulla marinatura di carne o pesce in abbondante aceto, aglio, salsa di soia e alloro. Si tratta di un piatto tipicamente spagnolo, che vede però l’influenza asiatica farsi spazio con l’utilizzo della salsa di soia. L‘adobo viene poi servito molto spesso con riso bianco che aiuta a smorzare il gusto acidulo e a volte piccante, della carne.
Italia:
La marinatura è un metodo di preparazione culinaria molto diffuso anche in Italia, in cui però vengono utilizzati meno ingredienti rispetto a quella delle filippine. In particolare al sud, è molto frequente trovare piatti locali a base di pesce marinato, lo stesso ceviche, nato nel Mediterraneo e in seguito diffuso in sud America e nel sud est asiatico, consiste in una marinatura particolare del pesce. La cucina pugliese è un ottimo esempio per la preparazione del pesce in modo eccellente, come con le alici marinate, preparate appunto secondo una ricetta tradizionale regionale. Si tratta di un antipasto fresco, con alici, prezzemolo, aglio, aceto, olio e peperoncino, lasciati marinare per circa 6 ore in frigorifero e infine, serviti su un crostone di pane pugliese, con olio extravergine di oliva a crudo. In questo piatto, il sapore acido dell’aceto e del limone si unisce alla corposità dell’aglio e al piccante del peperoncino, creando interessanti contrasti che sanno molto di Mediterraneo, tendendo però una mano, al mondo asiatico.