Tetchan, il ristorante incantato di Kengo Kuma

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Passeggiando per Kichijoji – un affascinante e originale sobborgo a ovest di Tokyo – è facile ritrovarsi immersi nella suggestiva atmosfera retrò di Harmonica Yokocho, un vicolo stretto e dal sapore tradizionale in cui si susseguono bar, negozietti e ristorantini. Proprio qui si trova uno dei locali più popolari della zona, Tetchan, il ristorante yakitori che ha affidato il suo restayling al geniale e sapiente estro del celebre studio giapponese di Kengo Kuma. L’ispirazione è il mercato nero, scenario legato proprio a quel labirinto di vicoli negli anni del dopoguerra tra spazi angusti, soffitti bassi e pilastri disposti in modo irregolare.

 

 

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Il pavimento in cemento è logoro, la scala a chiocciola sgangherata, mentre tutto l’ambiente è pervaso da una delicata atmosfera irreale e suggestiva, in cui due materiali anticonvenzionali – materiale sintetico e cavi LAN riciclati – pervadono lo spazio come piante di Tillandsia: al piano terra fibre acriliche si compattano come meduse intrappolate in scatole di vetro e danno forma al grande bancone bar e agli sgabelli, mentre al piano di sopra i grovigli di cavi ethernet colorati avvolgono come psichedeliche rampicanti le superfici di tavoli, lampade e sedie.

Gli scarti industriali hanno così guadagnato un ruolo chiave nel concept del locale, passando da materiale di rifiuto a protagonista; il progetto di Tetchan è la prova che in tema di riuso si può fare molto di più che assemblare pallet e pannelli di osb.

 

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