Andar per ombre #28: MERCATO DEI VINI FIVI A PIACENZA E LA TERRA TREMA A MILANO

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Anche questo fine settimana ho da segnalarvi ben due appuntamenti imperdibili.
Lo faccio con una leggera nota polemica nei confronti delle rispettive organizzazioni: sto parlando del Mercato dei Vini della Fivi, ovvero la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti a Piacenza e di La Terra Trema a Milano. Non i soliti salotti del vino autoreferenziali e patinati, ma palcoscenici inediti, fuori dal coro e sempre ricchi di novità e spunti di riflessione. Perché dunque mettere le crocette sulle stesse date del calendario?

Cooomunque.

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Il Mercato dei Vini si terrà il 28 e il 29 a Piacenza Expo. Quest’anno saranno 5 le candeline sulla torta di questa bella manifestazione, con più di 300 espositori presenti.

Essere Vignaiolo Indipendente significa sostanzialmente dichiarare e dimostrare che la filiera di produzione sia interna; è anche una dichiarazione di intenti, ma pure una dichiarazione d’amore: per la propria terra, il proprio vino e il proprio stile.
Visto che Bobos conosce bene uno di loro, passiamo per un attimo la penna a Giovanni della Cantina Giovanni Ederle e gli chiediamo cosa sono per lui la Fivi e il Mercato dei Vini.

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Allora, cos’è per me la Fivi? Ve lo dico raccontandovi cosa sto facendo oggi. Sto preparando scatole di vino e brochure per allestire il banchetto al mercato Fivi di Piacenza, dove vado anche per vendere i miei vini. Però sto anche guardando la lista aggiornata degli altri produttori per organizzarmi e poter andare a trovarli tutti, per assaggiare i loro vini e per scambiare con loro due parole sull’azienda, sull’annata o su ciò che ci pare. Mi preparo anche all’assemblea di sabato mattina, mi pregusto già la bella sensazione che si genera ogni volta che ci troviamo. Pensate che io, appena arrivato nel mondo enologico, ho modo di chiacchierare alla pari con viticoltori affermati del calibro di Walter Massa, Pieropan, Matilde Poggi, Bucci e tantissimi altri. A livello emozionale per un vignaiolo in erba come me è davvero tanto. Molto spesso se fai vino il buon umore è minato dai continui attacchi di burocrazia, controlli e problematiche connesse. In Fivi ne parliamo spesso e via via si sta affermando sempre di più l’effetto “famiglia”, siamo tutti accumunati dai medesimi problemi. La forza di questo gruppo inizia a farsi sentire sempre più, sia a livello nazionale che all’interno di Cevi a Bruxelles. Non siamo più sconosciuti appartenenti all’ennesima associazione e iniziamo ad avere i primi risultati degni di una corporazione. E sapete cos’è la cosa più bella? Che all’interno siamo tutti diversi e manteniamo tranquillamente le nostre rispettive identità, perché ciò che ci accumuna è il creare i nostri vini partendo dalla vigna e curandoli fino allo scaffale. Come lo facciamo, con che filosofia, quale sia il nostro credo, il partito politico … queste cose proprio non ci interessano. Io so già oggi che domenica sera tornerò a Verona stanco morto ma carico come una molla.

Per chi invece questo fine settimana si troverà a Milano, al Leoncavallo ci sarà la nona edizione di La Terra Trema, il 27, il 28 e il 29 Novembre.

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Terra è la parola chiave, la terra che sporca le mani, la terra che può dare tanto e a cui molte volte l’uomo toglie troppo. Ma è anche terra che suona e risuona. La Terra Trema è una tre giorni di degustazioni, dove sicuramente il vino e i suoi artigiani sono al centro di questa narrazione dalle tante facce, all’interno della quale non mancano spazi autentici di dibattito e confronto.
Dicevamo, non solo vino (i produttori quest’anno saranno un centinaio): ci saranno anche maestri birrai e agricoltori. In programma diversi dibattiti (su Expo2015, sui monopoli del mondo del vino, sul fenomeno degli chef fenomeni, sullo sfruttamento del lavoro agricolo e molto altro); ma pure concerti, proiezioni, cene a filiera diretta e possibilità di acquistare i prodotti. Vi rimando ad ogni modo al sito dove potete trovare tutto il programma dettagliato e molto altro.

Insomma: un bellissimo weekend, denso e capace di regalare prospettive nuove. Perché non mi stancherò mai di ripetere che vino è cultura, partecipazione e condivisione, oltre che piacere.

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