Hortum Machina, B: una sfera biodinamica

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Fin dalle prime lezioni di scienza alle elementari ho imparato che anche le piante si muovono, seppur in maniera quasi impercettibile, possiamo osservare di settimana in settimana come un arbusto in un vaso varia la sua forma per cercare la migliore esposizione ai raggi solari. Ecco questi movimenti impercettibili possono essere amplificati, fino a far diventare questo movimento una vera e propria azione cinetica e non solamente una mutazione formale.

 

 

Hortum machina B

 

 

Dotare di “gambe” le piante è stato il progetto di due studenti dello Interactive Architecture Lab di UCL (Londra): Danilo Sampaio e William Victor Camilleri.

Hortum Machina, B è un esperimento a metà tra macchina e vita cibernetica che esplora l’interazione tra la vegetazione e l’uomo all’interno dell’ambiente costruito. Questa scultura accoglie al suo interno un giardino pensile costellato da elettrodi in grado di registrare gli impulsi elettrici mutandoli in segnali utili per mettere in movimento la sfera geodetica che racchiude questo cuore vivente. L’impianto, che trasforma gli impulsi elettrici in input di movimento, è in grado anche di rilevare le condizioni dell’ambiente esterno così facendo i moti della sfera sono dettati non solo dalle piante ma anche dal contesto in cui si trovano.

In un futuro prossimo che ci vedrà a bordo di automobili senza conducente non sembra poi così strano ritrovarsi a condividere lo spazio con queste particolari “sfere biodinamiche” che potrebbero costellare le nostre città di piccoli polmoni verdi ambulanti!

 

Hortum Machina B

 

 

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