Christo è tornato per davvero. Ve ne avevo parlato a Gennaio e qualcuno pensava stessi vaneggiando, oggi torno per la seconda puntata e tutti voi ora saprete sicuramente di cosa sto parlando. E perché, sì, ci sono stata e muoio dalla voglia di raccontarvelo.
Di cosa si tratta, riassumendo: un ponte galleggiante lungo 3 chilometri e composto da 200 mila cubi di polietilene ricoperti da 70 mila metri quadri di tessuto di un arancione che difficilmente dimenticherete. Il tutto assemblato in un’unica struttura che crea un vero e proprio ‘camminamento sulle acque’ sul Lago d’Iseo e collega il paese di Sulzano a Monte Isola e alla piccola Isola di San Paolo.
Ideato e progettato da Christo, l’ artista fondatore negli anni 70 della Land Art, l’opera ha pero’ ”origini lontane”. Era infatti nata con la moglie Jean Claude deceduta nel 2009 e a lei è dedicata l’immensità, ma anche la delicatezza di sguardo e di emozione, di questo loro progetto. Era dal 1970 che Christo cercava di realizzare un camminamento sull’acqua, i Floating Piers sono un sogno che si avvera.
In due giorni ne hanno dette di tutti i colori. Critici forse un po’ troppo invidiosi che parlano di un enorme giocattolo arancione che tra quindici giorni si smonta, di un seconda Expo a cui il Lago d’Iseo non è arrivato preparato, che ‘che vuoi che sia un ponte galleggiante, non è mica il primo’ (ah no?). Dopo il primo weekend di apertura questa la situazione: molte code e un po’ di problemi causati dal maltempo, ma nel complesso, però, è andato tutto abbastanza bene e domenica tutti i quotidiani nazionali aprivano con la camminata arancione in prima pagina. L’arte in prima pagina credo non si vedesse da 10 anni, questo vi dovrebbe già bastare.
La sensazione quando ci sali sta a metà via tra l’essere in barca e il camminare sull’acqua, il mal di terra è assicurato quando scendi, perché prima o poi scendi anche se sopra quel giocattolone arancione ci passi dalle 2 alle 5 ore e non vorresti abbandonarlo più. Puoi saltare, distenderti, sederti sul molo e berti una birra, farti un selfie e scambiare quattro chiacchiere per saperne di più sul ‘tappetone’ con i moltissimi ragazzi – rigorosamente della zona – ‘arruolati’ per la vigilanza e la sicurezza dell’opera, che vi ricordiamo sarà aperta 24 ore su 24 fino al 3 luglio, meteo permettendo.
Insomma, sembra proprio di stare in una nuova piazza dal sapore internazionale anche se l’accento bresciano sembra sentirsi un po’ dappertutto, ma è bellissimo avere la percezione come un luogo prima semi sconosciuto possa divenire ‘il’ luogo in cui ritrovarsi anche se solo per 16 giorni, lontano dai soliti centri commerciali sempre troppo affollati la domenica. Dovete poi aggiungervi il senso di pace – nonostante la folla – e il senso di tranquillità che dopo i primi passi vi penetra nella testa e sotto i piedi, sarà merito dell’acqua. Perché sembra proprio di camminare sull’acqua, parola di Christo.
Credete ancora che tutto questo non sia merito di quella cosa che non volte ammettere sia arte? L’arte è un po’ dappertutto, dovete cercarla o magari vi trova lei. Christo lo sa, ed anche Celant, il curatore che lo ha portato da noi e ha fatto in modo di portare tutto questo a pochi passi da voi, in modo che voi possiate lamentarvi delle code, del traffico, della disorganizzazione ma poi ci andrete, oh sí se ci andrete, e ne tornerete entusiasti. Ve lo prometto io, questi Floating Piers rappresentano un po’ un sogno che si avvera, per me che nutro quel sentimento incondizionato nell’arte populista che è di tutti e per tutti, anche per quelli che non sanno nemmeno cosa sia.
Sarebbe bello che almeno una volta, almeno ogni tanto, in questo dannatissimo mondo, qualcuno tenesse la bocca chiusa e si godesse le cose belle, le cose vere, come Christo comanda. Sarebbe poi un niente la felicità.
