Ne hanno parlato molto, ne hanno parlato bene ma anche maluccio, ne hanno dette di tutti i colori, ma Annie è arrivata a Milano lo stesso.
“Woman: New Portraits” è il progetto di Annie Leibovitz che fino al 2 Ottobre sarà a Milano, ospitato negli spazi di quella vecchia fabbrica di lampadine, la Fabbrica Orobia, vicina di casa di Fondazione Prada.
La fotografa delle star ha fatto tappa con il suo tour internazionale a Milano con un progetto che mostra le donne. Le sue donne, le donne come sono, come dovrebbero essere, come invece stupiscono tutti. Le donne potenti, le donne vere, le donne che hanno fatto la storia o che la faranno, in politica, nel cinema e nella moda. Le donne che sono piene d’amore e dritte sulla schiena, e non si piegano mai.
Le donne che sono quella centrifuga perfetta di coraggio e paura, che sono prima di tutto persone serie e contagiose, come diceva Renzo Arbore parlando della sua Mariangela, ed anche di tutte le altre.
Il suo progetto è un tour ma anche un “work in progress – dalla durata infinita – che segue di pari passo l’evoluzione del ruolo delle donne nella società”, un distillato dell’universo femminile fatto di artiste, musiciste, filantrope, amministratrici delegate di successo trasformate in icone della forza donna. L’aspetto mediatico, certo, è molto forte, e lo sponsor ufficiale dell’esposizione anche: la banca UBS che nelle vesti di tassista internazionale la porta in giro con un tour mondiale ed è anche il mecenate ufficiale dell’intera faccenda se si pensa che a fine ‘tour’ le fotografie saranno in parte acquisite dalla UBS Art Collection.
Magari le foto non saranno nemmeno state stampate benissimo, ma più che un progetto rappresenta uno sguardo sul mondo, non quello delle donne ma il mondo che – ahimè per voi maschietti – è (sempre più) in mano alle donne.
Per quanto riguarda l’Italia, Annie ha scelto la ‘sua’ donna: è Miuccia Prada. E noi non potevamo essere più d’accordo.
