A scuola dal museo 2.0

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Le belle storie dove innovazione e cultura collaborano per qualcosa di migliore, fosse solo per una città o un concorso, ci piacciono sempre molto. Ci piacciono ancora di più se i loro protagonisti sono i più piccoli, che devono imparare com’è fatto questo mondo, come affrontarlo, dove la protagonista è la loro crescita ma soprattutto, l’educazione.

 

Ad Aarhus, in Danimarca, hanno buttato giù il Moesgaard Museum e lo hanno ricostruito daccapo: più nuovo, più moderno, bellissimo ma soprattutto con un sacco di proiettori e televisori e strani congegni elettronici in ogni angolo per dare vita ad un progetto di realtà aumentata interamente dedicato all’educazione dei più piccoli.
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Il Moesgaard Museum è, da sempre, un museo di storia archeologica ed etnografica, sede di esposizione permanenti e temporanee. Al momento di riprogettarlo, il team ha elaborato la visione di un museo dove fosse possibile allestire mostre in grado di offrire a tre generazioni un’esperienza museale condivisa, ma soprattutto in grado di offrire un racconto che andasse quasi oltre la realtà grazie ad un perfetto mix tra oggetti reali, immagini in movimento e suoni.

Il risultato è una narrazione densa e affascinante, straordinariamente potenziata da una miriade di proiettori di ultima generazione, installati un po’ ovunque.

 

 

Al Moesgaard Museum, il concetto espositivo tradizionale è stato rivoluzionato: via tutte quelle sale piene di statue, ceramiche e reperti antichi e impolverati, largo invece ad una serie di animazioni realistiche che ritraggono le persone del passato nelle loro azioni di ogni giorno.

 

Muovendosi in ambienti scenografici e ascoltando un resoconto con gli auricolari, i visitatori vengono invitati a seguire le orme dei vichinghi inoltrandosi nei vicoli stretti e fumosi di Aros, la Aarhus dell’era vichinga.

 

Tutto questo è stato reso possibile da un partner fedele, Panasonic in questo caso, l’azienda che ha lavorato spalla a spalla con il team museale, realizzando soluzioni mirate alle esigenze che via via si presentavano e fornendo quasi 80 dispositivi audio-video, dai proiettori avanzati con sorgente di luce laser e obiettivi ultra-short throw, ai display digitali da 80 pollici.
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Di progetti innovativi, anche nel settore culturale, ce ne sono molti – per nostra fortuna – in giro per il mondo ed ogni tanto esce qualche bella storia da raccontare a dimostrazione che la cultura e la difesa di questa è un settore per nulla messo in un angolo come molte volte ci vogliono far credere. Mi ricordo ancora quando al Louvre hanno inserito le Nintendo DS XL come autoguide, una soluzione azzimatissima soprattutto per i bambini che si divertono tuttora come dei pazzi a girare per l’immenso museo parigino. Quella era stata un’intuizione brillante ma il Moesgaard Museum è, oh sì credetemi, qualcosa di più, un nuovo modo raccontare la storia, un mondo mussale tutto nuovo per concezione e realizzazione.

 

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