#FASHIONTECH BERLIN

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A differenza di Parigi e Milano, ossessionate dall’haute couture, Berlino ha saputo ritagliarsi nel mondo della moda una sua nicchia di settore. Grazie anche alla presenza delle tante start-up nate recentemente nella capitale tedesca, ed agli altrettanto numerosi eventi legati al mondo della tecnologia, Berlino si è infatti imposta come la capitale del Fashion Tech.
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Ed è proprio #FASHIONTECH il nome dell’evento più rilevante di questo settore durante la fashion week.
Nato nel 2015 come evento satellite di Re:pubblica  e Premium, Il Fashion Tech è considerato un evento da non perdere sia per le start-up, che vogliono presentare le loro nuove creazioni, sia per i Brand, che vogliono imparare come la tecnologia può giocare un ruolo fondamentale nella strategia di vendita e di marketing online, e come i nuovi strumenti possono essere integrati nel processo di creazione, ottimizzando costi e rendendo il prodotto più interessante e “moderno”.
Il Fashion Tech è cresciuto sempre di più, tanto che in quest’ultima edizione, tenutasi ieri alla Kuhlaus Station Berlin, lo spazio rispetto all’anno precedente è stato raddoppiato.
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Il quarto piano è ora tutto dedicato agli espositori e allo spazio per i workshop, mentre i talk, che durano tutto la giornata, si trovano al quinto piano. Qui, lontano dalla musica e dal flusso dei partecipanti del PREMIUM, si trova un’enorme sala buia, con neon blu e viola e un pubblico concentrato a prendere appunti e twittare in diretta i consigli di manager, professori e fondatori di start-up.
La line-up è intensa e ricca di personalità interessanti, da Lisa Lang fondatrice di Elektrocouture a Nikolaus Rottger, editor in chief di Wired.
Uno dei talk che ha catturato la mia attenzione è stato senza dubbio quello del Professor Marc Druner, il quale ha esordito sottolineando l’importanza della data analisi per lanciare nuovi prodotti sul mercato.
L’analisi dei dati serve non solo per definire in modo sempre più preciso e accurato il target, ma anche, e soprattutto, per creare con il cliente un rapporto di fideizzazione.
Viviamo nell’era dei social e i millenials non sono più semplici fruitori del prodotto, ma produttori attivi e consapevoli di contenuti spesso riutilizzati dagli stessi brand. Per questa ragione, l’analisi dei dati nella fase preliminare porta a lungo termine ad un accresciuta interazione tra prodotto e consumatore, tra brand e follower-cliente.
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Si è parlato poi di blockchain, e di come il loro ruolo nel futuro della moda diventerà sempre più centrale per definire l’autenticità del prodotto. Anna Rojann, fondatrice e manager di Fast Forward Imaging, ha spiegato come la realtà virtuale e la realtà aumentata potranno creare nel futuro un immersione completa nell’esperienza delle sfilate, unendo sempre di più digitale e reale, portandoci fra qualche anno a vivere l’esperienza del catwalking in modi radicalmente diversi.
Anna Rojann ha poi concluso affermando che “il futuro è già qui”, esortando il pubblico a prenderne consapevolezza, pena il rischio di produrre prodotti già démodé nel presente.
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L’obiettivo del Fashion Tech è quello di rendere i brand più consapevoli dal punto di vista tecnologico, e per chiunque sia interessato a questo aspetto della moda è un evento assolutamente da non perdere. Partecipando avrete la possibilità di ammirare dal vivo la produzione di tessuti e oggetti attraverso le più sofisticate tecnologie di stampa 3D, potrete immergervi completamente in scenari virtuali, capire quali sono i migliori mezzi di distribuzione per i vostri prodotti, potrete parlare con il dolcissimo robot-fattorino prodotto da Smart e DHL … in poche parole avrete la possibilità di vedere come la tecnologia stia abbracciando sempre di più il mondo della moda, entrando anche in questo campo a fare sempre più parte della nostra quotidianità attraverso l’internet delle cose applicato ai nostri indumenti.
Insomma: fashion-nerd di tutto il mondo, unitevi!
Scritto da: Francesca Del Bono

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