Dee Caffari, la regina degli oceani

0

“La verità è che è tutto molto visibile: polistirolo, reti di plastica, contenitori. Il Mediterraneo è un disastro, mentre andando da Hong Kong alla Nuova Zelanda c’è un punto in cui da un lato della barca si vedono isole paradisiache, e dall’altra una specie di strada fatta totalmente di rifiuti”. Dee Caffari è la prima velista – donna – ad aver compiuto la circumnavigazione del mondo in barca vela, per tre volte, ed ha partecipato alla Volvo Ocean Race edizione 2017-18 guidando un team dal nome Turn the Tide on Plastic, letteralmente “invertire la rotta della plastica”.

 

Il Mediterraneo è un disastro, ma anche l’Oceano Antartico dove non ci vive nessuno è paradossalmente pieno di microplastiche, portati dalle correnti nel corso degli anni e che vanno a finire nei pesci che noi mangiamo. Per molti di noi tutto questo non è, purtroppo, una novità. Negli ultimi anni sembra che il mondo si stia muovendo, seppur a piccoli passi con alcune idee coraggiose. Un’iniziativa firmata da Break Free From Plastic, una coalizione internazionale di oltre mille organizzazioni, come Greenpeace e Zero Waste Europe, ha organizzato oltre 200 azioni di pulizia in 42 Paesi, a cui hanno partecipato 10 mila volontari. E i risultati dicono che sono di Coca-Cola, PepsiCo e Nestlé gli imballaggi di plastica recuperati più spesso dalle spiagge e dai mari di tutto il mondo. È invece un ragazzo olandese, Boyan Slat, che a soli 18 anni ha iniziato ad ideare il suo progetto e ha fondato The Ocean Cleanup, “la pulizia dell’oceano”. In 5 anni ha creato un sistema per recuperare i rifiuti in superficie, ha raccolto fondi per sostenerlo per oltre 30 milioni di dollari, e ha inaugurato la sua invenzione proprio nel 2018: un tubo curvo e galleggiante lungo 600 metri, a cui è agganciato uno «schermo» di poliestere profondo 3 metri, «e non una rete, molto più rischiosa per gli animali». Lasciato al largo da una nave e controllato poi via Gps, il sistema creerà una zona calma dove si accumulerà la plastica che ogni mese verrà recuperata con delle barche per essere riciclata.

Dee Caffari, con il suo sport che rappresenta anche il suo lavoro, contribuisce anche se in piccola parte alla  missione e a bordo del VOR65 color giallo ha fatto salire anche strumentazioni per la raccolta e l’analisi di campioni d’acqua con l’obiettivo di mappare la presenza delle microplastiche dei nostri mari, oltre al primo obiettivo, quello di vincere la regata più dura di tutte. «Ogni due giorni prelevavamo dei campioni di acqua – racconta al Corriere della Sera – da inviare sigillati agli scienziati di Geomar, a Kiel, in Germania. Su 75 campioni, solo tre sono risultati esenti dalla micro plastica che è davvero ovunque, anche nei luoghi più impensabili, dove le attività umane sono remote». La concentrazione più elevata (349 frammenti per metro cubo) è stata rilevata nei campioni prelevati nel Mar della Cina, ma la plastica fa da padrona anche nello stretto di Gibilterra (307 frammenti) proprio dove l’Atlantico si congiunge col Mediterraneo. Dee è anche ambassador del brand nautico North Sails e durante l’ultima Milano Green Week ha presentato la nuova giacca NSX Recycled, composta al 100 per cento da fibre riciclate.

Cape Town stopover, In-port race. Photo by Jeremie Lecaudey/Volvo Ocean Race. 08 December, 2017.

A Vanity Fair, Dee Caffari intervistata da Ilaria Chiavacci si racconta: “C’è qualcosa che le fa paura?” – “Guardarmi indietro e chiedermi perché non ho fatto qualcosa. Coraggio per me significa avere fiducia in se stessi e spingersi oltre i confini della propria zona di confort. Spesso si rimane sorpresi di quello che si riesce a realizzare. A livello personale, ma anche per la comunità: impegnarsi a limitare la plastica nella propria vita, per esempio, è un punto di partenza ”.

SUBSCRIBE
Unisciti alla nostra mailinglist, sai che vuoi farlo.