La nuova moda? Salvare il pianeta

Fare shopping sostenibile aiuta voi e la Terra

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Fare shopping è bellissimo. Fin qui siamo d’accordo. Ma a discapito della Terra? Forse non è poi così carino. La moda è il secondo settore più inquinante al mondo, l’unico business a produrre più Co2 è quello del petrolio. E se l’inquinamento non fosse abbastanza, ci sono anche le terribili pratiche che l’industria della moda (in particolare il cosiddetto fast-fashion, pensate a Zara, H&M, etc.) continua a sostenere per star dietro ai rapidissimi tempi di produzione. Chiedo scusa se vi farò piangere, ma dovreste guardarvi il documentario “The True Cost” per capire di cosa sto parlando.
Terrificante, vero? Seduti a casa a leggere da uno schermo, spero vi sia venuta in mente almeno una domanda, solo una.

Cosa posso fare, nel mio piccolo, per cambiare le cose?

Ta-dah! C’è una piccola soluzione, per provare a cambiare la rotta verso cui il nostro povero pianeta è diretto: modificare come e quanto fate shopping, renderlo più etico e sostenibile. Dato che siamo all’inizio del 2019, potrebbe essere un bellissimo proposito per quest’anno. A questo punto va fatta una precisazione. Non perderete niente in termine di stile, anzi. Ci sono fondamentalmente tre modi in cui potete aiutare voi stessi e il mondo, tutti e tre garantiscono che il vostro amore per la moda rimanga tale. Ecco tre consigli per fare shopping sostenibile.

Comprate meno, comprate meglio.

Abbastanza intuitivo, ma vale sempre la pena dirlo. Un maglione in lana vale tre maglioni in poliestere. Una maglietta di cotone ben fatta durerà più di due lavaggi. Fine della breve guida alla moda by Capitan Ovvio. In pratica, quando andate in negozio leggete le etichette, valutate non solo quanto state pagando, ma cosa state pagando. Se non comprate 27 pantaloni così-così da Zara, potrete permettervi un paio di pantaloni che vi renderanno molto più felici (e come da istruzioni di Marie Kondo, non dovrete disfarvene dopo una stagione).

Fate acquisti second-hand o vintage.

Ça va sans dire, potete iniziare rubando dagli armadi di mamme, nonne e papà. Comprare vestiti di seconda mano non alimenta l’industria del fast-fashion e vi permette di avere uno stile tutto vostro e originale. Non correrete facilmente il rischio di uscire vestiti uguali a qualcun altro. Se i negozi vintage vi fanno venire il prurito solo al pensiero (non siete gli unici), provate un sito come Vestiaire Collective o un’app come Depop: migliaia di armadi aprono le loro ante e vi mettono a disposizione un catalogo di shopping pressoché infinito.

Scegliete vestiti di marchi etici/sostenibili.

Questo punto vi aiuta a assolvere la missione del primo. Nel 2019 potete ritenervi fortunati, tanti brand hanno fatto della sostenibilità la loro missione, producendo capi cool che rispettano il pianeta e le persone che lavorano per produrli. Alcuni esempi? Patagonia o Outdoor Voices per l’abbigliamento sportivo; Reformation per il look da it girl di Instagram; Everlane per i pezzi basici che non lasceranno mai il vostro armadio. Vi basterà dare un’occhiata ai cataloghi di questi marchi per capire che fare shopping sostenibile non vuol dire rinunciare a divertirsi con la moda.

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