Luce Movimento. Il cinema sperimentale di Marinella Pirelli

La ricerca artistica della cineasta è in mostra fino al 25 agosto al Museo del Novecento di Milano, con un ricco calendario di eventi collaterali

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“Io allora avevo sempre la cinepresa con me, proprio come un pittore ha l’album e la matita.” Marinella Pirelli

Se Marinella Pirelli (1925-2009) è stata pittrice per tutta la vita, è la sua attività di cineasta e creatrice di spazi di luce quella per cui viene solitamente ricordata. Ripercorrere la sua carriera è l’occasione per fare il punto su un certo cinema sperimentale italiano a cavallo tra gli anni Sessanta e i Settanta, indagando al tempo stesso la condizione femminile, il ruolo della donna nel sistema dell’arte dell’epoca, e le pratiche di produzione cinematografica private e artigianali.

Formatasi sul campo negli anni Cinquanta presso la casa di produzione Filmeco, dopo i lavori realizzati con la tecnica dell’animazione “a passo uno” (su tutti, Pinco e Palonca del 1963-64), Pirelli si è concentrata su progetti che rientrano nel cosiddetto Cinema Espanso, corrente che negli anni Settanta ha ragionato sul superamento della visione filmica tradizionalmente intesa come rapporto frontale tra spettatore e schermo.

Marinella Pirelli durante le riprese di "Nuovo Paradiso", 1968. Gianni Berengo Gardin/Contrasto.

Marinella Pirelli durante le riprese di “Nuovo Paradiso”, 1968. Gianni Berengo Gardin/Contrasto.

Ed è proprio il suo eclettismo ad emergere nella mostra curata da Lucia Aspesi e Iolanda Ratti, promossa e prodotta da Comune di Milano | Cultura con Electa. Luce Movimento. Il cinema sperimentale di Marinella Pirelli fornisce infatti le coordinate per apprezzare appieno la sua variegata e innovativa produzione, anche in rapporto ad artisti come Bruno Munari, alla produzione di registi come Norman McLaren, e all’influenza che ha avuto sulla sua ricerca la cerchia di intellettuali e politici frequentata dal marito Giovanni Pirelli.

In un percorso espositivo suddiviso in 10 sale, aperto da Appropriazione, a propria azione, azione propria – Sole in mano (1973), la mostra si snoda attraverso film di animazione, la ricerca su temi cari alla poetica di Pirelli (luce, natura e colore, catturati in lavori come Bruciare del 1971), fino all’incontro con la critica d’arte e teorica femminista Carla Lonzi, da cui prende il via l’indagine sul proprio essere con lavori come Narciso (1966-67).

Marinella Pirelli, “Appropriazione, a propria azione, azione propria – Sole in mano”, 1973, film, 16 mm (trasferito in digitale), still da video. Courtesy Archivio Marinella Pirelli.

Marinella Pirelli, “Appropriazione, a propria azione, azione propria – Sole in mano”, 1973, film, 16 mm (trasferito in digitale), still da video. Courtesy Archivio Marinella Pirelli.

La ricchezza dei materiali presentati è fondamentale per ricostruire l’approccio creativo di Pirelli: ai film si affiancano infatti opere grafiche, tecniche miste su carta, frammenti di sceneggiature, locandine, modellini, lettere e corrispondenze, foto e sculture. La mostra al Museo del Novecento, con il relativo catalogo edito da Electa, completa così un lavoro di riscoperta dell’artista iniziato con i progetti espositivi ospitati al Museo della Permanente di Milano (2003) e a Villa Panza (2004).

Il cuore dell’esposizione è Film Ambiente (Environmental Screen), struttura cinematografica percorribile realizzata e brevettata nel 1969, qui presentata in una versione del 2004. L’opera, assieme agli ambienti generati da sorgenti luminose in movimento (Pulsar) e alle sculture di luce (Meteore), testimonia la ricerca ottico-cinetica dell’artista nell’ambito di un percorso sviluppato con costanza dentro le immagini in movimento, senza aderire formalmente a gruppi di avanguardia cinetica e programmatica come il Gruppo T.

Marinella Pirelli, “Film Ambiente”, Allestimento al Museo del Novecento, Milano, 2019. Foto di Lorenzo Palmieri.

Marinella Pirelli, “Film Ambiente”, Allestimento al Museo del Novecento, Milano, 2019. Foto di Lorenzo Palmieri.

Completa la mostra un ricco calendario di appuntamenti collaterali.

  • 23 maggio: proiezione di film della regista Pia Epremian (18:30-20:30, Sala Conferenze);
  • 30 maggio: seminario La musica nei film di Marinella Pirelli (17:30-19:30, Sala Conferenze);
  • 6 giugno: visita guidata con l’artista Rosa Barba (18:00-19:00);
  • 20 giugno: Vita intensa e luminosa di Marinella Pirelli, dialogo tra le curatrici e il critico d’arte Flaminio Gualdoni (ore 18, Sala Conferenze);
  • 26 giugno: presentazione del libro Vita di Giovanni Pirelli. Tra cultura e impegno militante (ore 18, Sala Conferenze);
  • 27 giugno: proiezione di film dell’artista Valentina Berardinone (18:30-20:30, Sala Conferenze).
Marinella Pirelli, “Bruciare”, 1971, film, 16 mm (trasferito in digitale), still da video. Courtesy Archivio Marinella Pirelli.

Marinella Pirelli, “Bruciare”, 1971, film, 16 mm (trasferito in digitale), still da video. Courtesy Archivio Marinella Pirelli.

Ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro. Maggiori informazioni disponibili sul sito del Museo del Novecento.

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