Dal 24 al 27 settembre torna WHITE MILANO, la vetrina internazionale della moda contemporanea. Non solo punto di riferimento per il trade grazie alla sua accurata selezione, ma anche preziosa rampa di lancio per i fashion designer più innovativi fra quelli emergenti in tutto il mondo. Piccole e medie imprese, più o meno di nicchia, ma sempre di ricerca e sperimentazione. Ecco perché per bobos.it era impensabile mancare a quest’irrinunciabile evento del fashion scouting.
In pratica, trecento marchi di moda, tra salone fisico e piattaforma digitale. Sì, perché per permettere a tutti i player – anche internazionali – di partecipare a dispetto della pandemia, oltre ai designer che esporranno negli spazi di Tortona 27 Superstudio Più e Base Milano/Ex-Ansaldo 54, è disponibile online il nuovissimo White b2b marketplace, che mette in comunicazione stilisti, showroom, brand e buyer.
In particolare, a sostegno delle eccellenze italiane, c’è il progetto WHITE for ITALY con un’area espositiva dedicata ai brand del made in Italy. Special guest di quest’edizione phygital di White Milano è Vien. Il designer Vincenzo Palazzo, originario di Putignano, dimostra come estetica e cultura pugliesi possano coniugarsi con influssi differenti per conquistare i mercati più prestigiosi, come del resto quest’estate aveva già rivelato la sfilata di Dior a Lecce.
Fra i designer italiani, di sicuro si fa notare anche 1-One, con la sua SS21 collection dal forte temperamento stilistico e dalle stampe accattivanti. O Pink Memories – marchio italianissimo, nonostante il nome – fondato nel 2004 da Claudia Camarlinghi, la cui famiglia è dedita da tre generazioni a uno storico maglificio in Toscana. Qualità dei materiali per il knitwear, oltre che per il signature dress: la sottoveste bordata di pizzo.
Pink Memories
Beachwear anticonvenzionale, invece, da Amorissimo, con un invito a vivere il mare come esperienza glam dall’alba al tramonto.
Sopra e sotto: Amorissimo
Fra i marchi stranieri, incanta Sabina Musayev (Azerbaijan), che combina tecniche tradizionali con un’eleganza lieve. Classico e contemporaneo si esaltano a vicenda in abiti a peplo per le dee di oggi.
Sopra e sotto: Sabina Musayev
A dir poco meravigliose le borse di Gabriela Vlad, che sperimenta il mix and match di materiali diversi (pelle cut-out, tessuto, dettagli in metallo, etc.) per dar vita a eclettici esemplari in serie limitata.
Gabriela Vlad
Materie prime naturali e ispirazione multietnica per Niù. Interessante anche lo slow fashion etico e consapevole di Minuit Wear, in cui le linee di demarcazione fra giorno e notte, outdoor e indoor, vengono a fondersi in una seducente interpretazione di luxury loungewear.
Sopra: Minuit Wear – Sotto: Niù
La consciousness, in effetti, è una parola chiave a White Milano, dove la sostenibilità è protagonista. Sensibilizzare alla futura disponibilità delle risorse è infatti lo scopo di GIVE A FOKus, l’hub sostenibile di White Milano con la direzione artistica di Matteo Ward, in partnership con LIFEGATE. Cinque aree monotematiche – Water, Chemicals, Climate Change, Waste, People – in cui è analizzato l’impatto sull’ambiente da parte della moda.
Proprio nel segno della sostenibilità è stata la scelta come Special Designer @ White di Yekaterina Ivankova, kazakistana ma italiana di adozione, in quanto il suo talento si è formato al Polimoda di Firenze, per poi farsi notare a ‘Re-mix’ Vogue Talents. Il suo brand di upcycling si basa sul concetto di “riutilizzo”. Una tendenza comune ad altri brand, come il pioniere Regenesi o Blue of a kind, che s’inserisce nella più ampia riflessione sul nuovo senso – tutto da reinventare – del fashion system. Una moda che azzera gli sprechi e che rallenta i suoi ritmi produttivi, come nel caso delle esotiche calzature De Siena Shoes di Francesco Lorenzi, realizzate con rafia naturale.
Ma le novità non sono finite. White, il salone fondato da Massimiliano Bizzi e di cui Federico Poletti è Marketing & Communication Director, di recente ha lanciato MILANO LOVES ITALY, un progetto per fare sistema e supportare la filiera della moda italiana dopo il Covid-19, in collaborazione fra gli altri con Camera Nazionale della Moda Italiana e Comune di Milano. Il primo traguardo, in partnership con Interni, è la nascita di un vero e proprio FuoriSalone della moda, una serie di eventi durante la Milan Fashion Week attualmente in corso fino al 28 settembre, a cui farà poi seguito un calendario ancora più ricco a febbraio dell’anno prossimo. Un’azione concreta con cui si mira a sostenere l’indotto sul territorio per innescare virtuose ripercussioni sull’intera economia nazionale. Altro che moda frivola.