La bellezza poetica del marmo è racchiusa in un poggia posate nato da materiali di scarto selezionati, da Arabescato al Nero Marquinia e all’Albaperla, a cui l’azienda di Trani vuole dare una seconda vita in un’ottica green. Un oggetto d’arredo per la mise en place delle Feste, che rende omaggio al Made in Italy e al coraggio artistico del Maestro di tutti i tempi, Federico Fellini
Abbiamo bisogno di novità, di notizie che ci diano una carica di ottimismo, senza guardare al passato bensì proiettarsi con energia nel fare qualcosa di bello. Abbiamo quindi voluto scambiare quattro chiacchiere con Antonella di Marmi Azzollini per farci raccontare di più di questo omaggio al grande Maestro e di come affrontare il futuro.
Mi chiamo Antonella e sono un’amante di marmi e pietre, della loro sensorialità. Non a caso sono impegnata nell’azienda di famiglia (Marmi Azzollini) per diffondere la passione per questi materiali. Dopo anni passati in terra londinese sono al momento in Puglia per prendermi cura di alcuni progetti di sostenibilità.
2- Com’é nata l’idea che vi ha portato a realizzare Otto e mezzo?
L’idea di 8 e mezzo nasce dalla voglia di ridare a materiali nel nostro cantiere una seconda chance. Sono quindi partita dalla richiesta di un mio amico di realizzare questo complemento da tavola e di qui stiamo sviluppando diverse opzioni in diversi materiali. L’idea di essere sostenibili a mio parere deve essere molto contestualizzata a seconda del panorama da cui si parte. Per noi è inevitabile avere gli scarti di produzione e ugualmente cercare di minimizzare di produrne altri. Per cui il nostro modo di per essere più green e sostenibile è proprio quello di non buttare via nulla e cercare di sfruttare quello che si ha. Quindi ho pensato di realizzare un oggetto di produzione sostenibile per noi con un design semplice e con grande potenziale di sviluppo e rivisitazione. Un dettaglio chic di narrazione per le nostre tavole e arredi.
3- È stato un anno particolare per tutti ma la vostra voglia di non fermarvi é sempre stato molto visibile sui social. Com’é stato?
In realtà il vero social media manager è stato mio padre che con le sue 80 primavere ha ancora voglia di far vedere la bellezza di questo lavoro e le sue sfide. Come tutti siamo stati messi di fronte a diverse difficoltà questo anno. Abbiamo cercato di mantenere fisso il pensiero di andare avanti e cercare di dare priorità ai progetti in corso e strizzare l’occhio a idee laterali rispetto alla normale produzione. I social media hanno trainato il nostro ritmo e ci hanno permesso anche una interazione maggiore con un pubblico che non avevamo negli scorsi anni.
8 e mezzo è sicuramente un progetto in continua evoluzione come lo è la concezione del marmo e del suo utilizzo. Questo progetto infatti vuole anche avvicinare e allargare il pubblico per questo materiale, unico in tutti i suoi aspetti. Ogni pezzo ha una grande storia da raccontare ed è nostro compito – come produttori in questo settore – raccontare cosa significa e come ci si arriva a soli 8 cm e mezzo. Dal colore alla sua composizione, alle sue sfumature. Quindi l’evoluzione toccherà sia le sue caratteristiche fondamentali che le sue applicazioni. Sempre chiaramente in ottica sostenibile.5- Una domanda che vorresti ti fosse fatta e a cui dare risposta?
Bella domanda! Devo dire che mi piace molto l’interazione con le persone e quindi qualsiasi tipo di domanda – quelle più interessanti sono quelle legate alle cave e allo stone business in genere. Il lavoro è molto sfidante e per arrivare a oggetti piccoli, sottili quindi che sfidano la natura intrinseca del materiale c’è un lavoro di ricerca, di attenzione, di scarto di materiale assurdo. La sfida è proprio nel raccontarlo.