La vera storia della scomparsa delle bugie a fin di bene

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Sono nascoste. Incapaci di darsi pace. Desolate.
Sono le bugie a fin di bene.
Autentiche protagoniste dei rapporti sociali di buona parte del secolo scorso, sono state miseramente spodestate dalla folle evoluzione digitale degli ultimi nove anni e mezzo.
Le incontro in un ostello di Losanna, dove si sono rifugiate lo scorso ottobre. E provo a capire il loro dramma.

Si presentano con almeno quaranta minuti di ritardo all’appuntamento.
“Mi scusi ma ho letto solo ora. Prendeva solo una tacca. Avevo la modalità aereo.” Mi dicono, una dopo l’altra.

“In realtà tutti ci rimpiangono – è l’incipit pieno di orgoglio – perché la bugia a fin di bene è un vero Patrimonio dell’Umanità.
Abbiamo alimentato l’attesa. Forse persino l’illusione, ma quale poeta o artista non si è fatto sedurre dalla speranza – disillusa – di un amore corrisposto? Tutta colpa vostra, ovviamente! Al ricatto di assumerci le responsabilità noi non ci stiamo – ribadiscono in coro, con il piglio del sindacalista in pensione che ha ormai poco da perdere.

“Se avete scelto di vivere una vita in cui tutto sia trasparente e di tutti, peggio per voi. Solo noi sappiamo quanti esseri umani abbiamo cullato, illudendo di non aver inviato o ricevuto un messaggio, aumentando le probabilità di un irreale problema tecnologico. Persino permettendo a qualcuno di fingere di essere in un posto, anziché in un altro. Macché tradimento! Il tradimento vero è fingere di essere onesti e felici.” Sbottano una dopo l’altra, consapevoli forse di aver esagerato. Ma la passione ha i confini di zucchero.

“Un giorno qualcuno ci richiamerà a recitare la nostra parte, e siamo sicuri che sarete in tanti ad attenderci con entusiasmo.”
E lo dicono accavallando le gambe, sullo sgabello, alla ricerca di un ultimo istante di seduzione. “Pensate di sapere tutto, voi, conoscendo ogni sfumatura quello che vi circonda. Ma in realtà nel non mentire più a nessuno, avete iniziato a mentire a voi stessi. Lo diceva quel filosofo, Jacques Maritain. Oggi si sa sempre di più, ma si capisce sempre di meno.”

(continua… Ma forse è una bugia).

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