Spoon and travel: gentle taste of Poland

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La Polonia è un paese fondamentalmente timido, che non ama mostrarsi direttamente nelle sue mille sfumature differenti. Eppure è una terra che unisce armoniosi contrasti con paesaggi unici al mondo, spesso quasi fiabeschi. Come il bosco storto di Gryfin, un piccolo paese rurale nel nord della Polonia, quasi al confine della Germania, dove i pini di appena 80 anni, crescono con il tronco incurvato, quasi come fosse il collo di un cigno. Non se ne conosce esattamente la causa, ma quello che è certo è che questo piccolo bosco oggi è un luogo unico al mondo. Oppure il lago Kashubia nell’omonima regione, che durante la stagione autunnale diventa un’esplosione di colori: rosso, giallo, verde e azzurro. Un degno concorrente del Canada più selvaggio. Senza contare le città, come l’elegante Cracovia e la rinata Varsavia, quasi completamente ricostruita dopo la seconda guerra mondiale.

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La cucina polacca non è conosciuta per essere una delle più ricche e variegate al mondo, in realtà sono pochi gli ingredienti utilizzati per la creazione dei piatti tradizionali, come le verdure, la carne, il grano e alcune spezie. È una cucina che ha subito innumerevoli influssi storici e culturali, acquisendo caratteristi tipici della cucina ebraica, tedesca, francese e talvolta anche italiana. Rispecchia fondamentalmente l’anima di un paese timido, silenzioso, a primo impatto chiuso nelle sue terre percorse da neve e venti freddi d’inverno, ma che sa accogliere con l’ospitalità tipica di quei paesi umili che, dato anche il loro passato, amano la genuinità di un gesto semplice. In questo senso, la cucina polacca è solo apparentemente monocromatica, in realtà grazie all’utilizzo delle spezie come pepe, ginepro e noce moscata, all’ottima varietà di tè e infusi aromatizzati, alla qualità delle materie prime, sa stupire, specialmente negli ultimi anni con una progressiva rivisitazione dei principali piatti della tradizione.

Uno dei piatti più diffusi in tutto il paese sono sicuramente i Pierogi, una pasta ripiena dolce o salata, simile ai nostri ravioli. Spesso sono ripieni di pancetta o carne di maiale, cipolla, patate e funghi serviti con panna acida, oppure la versione dolce è solitamente ripiena di frutta e spezie. Vengono bolliti in acqua oppure rosolati in padella. Sono diffusi anche in altri Paesi dell’est Europa, sempre presenti nelle occasioni e nelle festività più importanti.

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Italia:

La tradizione della pasta ripiena è diffusa in tutte le regioni d’Italia, variando solamente il nome e gli ingredienti base utilizzati per il ripieno. Dai tortelli emiliani agli agnolotti piemontesi, il gusto varia, ma la base essenziale, resta. Tra tutte le varietà di pasta ripiena presenti, forse i tordelli versiliesi sono quelli un po’ meno conosciuti, rispetto ai cugini emiliani. Il ripieno è fatto con macinato, formaggio gratuggiato, uova, bietola, basilico, prezzemolo, il pepolino (timo) e spezie, come la cannella, il pepe, la noce moscata. Vengono serviti saltati in padella, accompagnati da un ragù di manzo. Il sapore forte del ripieno di carne e del ragù, viene accompagnato dalle spezie e dalle erbe aromatiche, anche se potrebbe ben sposarsi con la tradizione polacca di servire i pierogi con panna acida, alleggerendone così, il sapore.

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