Forse in pochi lo sanno, ma BilBolBul (personaggio creato da Attilio Mussino nel 1908) è considerato il primo fumetto italiano. E non è un caso, quindi, se il festival bolognese che inizia oggi e dura fino a domenica ha preso questo nome. Mostre, incontri, workshop, laboratori, ospiti nazionali e internazionali. Immagine coordinata curata dalla magnifica Sarah Mazzetti. Insomma, al BilBolBul festival internazionale di fumetto, un giro è d’obbligo. Sono 20 le mostre “on” e 16 le mostre “off”. Un programma nel quale perdersi, immersi nelle vie bolognesi.
Iniziamo dalle mostre principali. Al MAMbo c’è un calibro come Mauele Fior e le tavole della sua ultima “Intervista”, al Museo di Palazzo Poggi le magiche opere del duo Icinori, da Zoo l’enorme talento russo/americano di Roman Muradov (che ha realizzato una storia nell’albo speciale “Limbos” prodotto da Teiera), poi la squadra di disegnatori tedeschi del progetto “Canicola Germania”: Aisha Franz, Jul Gordon, Sophia Martineck, Paul Paetzel, Josephin Ritschel, Maria Sulymenko, Anne Vagt, tra il Museo Internazionale della Musica e Spazio &.
Continuando, spuntano i nomi dell’inquietante (e inquieto) Akab, i belgi Max De Radiguès e Charles Forsman, le graziose tinte di Elisa Talentino, il progetto This Is Not a Love Song e molto altro ancora.
Non da meno le mostre “off” che, tra gli altri, vantano nomi come Alessandro Baronciani, La Trama, Lok Zine e Squame, Canemarcio, Claudio Calia, Hop Edizioni, Marina Girardi…
Insomma, perdersi il BilBolBul significa perdersi uno dei più bei festival d’Europa.