STRONG IS THE NEW PRETTY: SCAteam

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Oggi vi racconto la storia di una sfida, anzi due, dove la seconda centra meno con la prima. Potete chiamarle ragazze, ma non sono le solite ragazze le 11 veliste dello SCA team partite da Alicante lo scorso 11 ottobre 2015 per la Volvo Ocean Race, la regata a tappe intorno al mondo più dura che esista.

 

Sono stata a Lisbona, dove le ragazze SCA e gli altri 6 equipaggi sono partiti questa domenica per la penultima tappa che li porterà a Lorient in Francia. Le ho conosciute, stretto la mano, viste ridere, stimate al lavoro in mare, ma non ho smesso un minuto di pensare che sono loro le mie eroine. Non tanto perché le veliste sono ragazze forti, questo già lo possiamo immaginare, ma perché combattono quegli stereotipi femminili da cui siamo soffocati, che lega l’immagine della donna ad una dimensione fragile, ed insegnano alle ragazze che possono arrivare dove vogliono, quello che serve è solo che lo vogliano. Per tutti gli altri la vela è uno sport per uomini, ma non ditelo a voce troppo alta, per loro è semplicemente la cosa che sanno fare meglio, le medaglie olimpiche che portano al collo possono confermare.

Parlo con Dee Caffari, inglese dello Hertfordshire che ha navigato in solitaria intorno al mondo, e se le chiedi i programmi per le sue prossime vacanze senza batter ciglio ti racconta che le passerà imbarcata a navigare – sì ancora – con il fidanzato. Poi conosco Sophie Ciszek, australiana, abituata a navigare in mezzo a uomini e reduce da un brutto incidente alla schiena che l’ha fermata per un’operazione urgente nel mezzo della competizione. Risalirà a bordo dopo lo stop il giorno seguente, non accenna minimamente all’incidente ma dice semplicemente che non vede l’ora di tornare a issare vele a prua.

Queste ragazze dormono a turni di 4 ore, quando il mare è grosso li saltano, vivono in mezzo alle onde che si rompono a prua della barca, non staccano gli occhi dall’orizzonte e dagli avversari per sette, dieci, ventidue giorni no stop, ma le uniche parole che sentirai uscire dalle loro labbra sono passion, luck, dream. Si sentono ragazze fortunate, perché questo è il loro sogno che si avvera.

 

È un sogno talmente forte questo di queste 11 ragazze che ha convinto, ed è diventato anche il sogno dei loro sponsor. Era una sfida quasi improbabile quella di pensare che un’azienda che sviluppa e produce in maniera sostenibile prodotti in ambito personal care, tissue e forestale potesse far appassionare il mondo ad uno sport ancora troppo considerato d’élite. Insomma, quanto di più lontano ci sia dal mondo del mare e del vento, ma non poi così lontano dal mondo delle ragazze. L’azienda SCA infatti, non è nient’altro che la leader mondiale dei prodotti femminili conosciuti da tutti con i marchi Tena e Nouvenia, ma anche Tempo e Tork.

Si trattava in sostanza di una doppia sfida: ci hanno aggiunto una grafica azzeccatissima, potenziato il colore femminile per eccellenza, costruito una macchina marketing da far rabbrividire il calcio italiano, spostato la lancetta d’attenzione sulla forza delle donne et voilà – lasciatemelo dire – hanno vinto la sfida anche prima di Gothenburg, tappa finale della Volvo Ocean Race, arrivo previsto intorno al 22 e 23 giugno. Ma non ditegli che la barca è rosa, “It’s magenta!”

Team SCA_Foto di Rick Tomlinson

La sfida di Sophie, Dee, delle ‘swisster’ Justine e Elodie, ma anche di Carolijn, Sally, Abby, Sara, Stacey, Annie, Libby capitanate dalla skipper Sam Davies, ovvero di un team di sole ragazze non si vedeva dal 2001. Lo SCA team ha portato – anche ai miei amici velisti duole ammetterlo – lo sport della vela e la Volvo Ocean Race, la regata per eccellenza, su un piano audience impensabile e hanno fatto appassionare a questa sfida giornali, televisioni e moltissimi ragazzi. Sarà il color magenta, sarà che le SCA girls sono quasi tutte bionde, o il milione di chili che ciascuna atleta ha sollevato durante i primi dieci mesi del programma di training. Queste ragazze spostano ad ogni virata tre tonnellate di materiale da una parte all’altra della barca, issano vele che pesano fino a 300 kg, fanno pisolini di 4 ore massimo, mangiano pasti liofilizzati, non fanno una doccia anche per 23 giorni, si supportano e si raccontano in navigazione le storie dei loro figli e fidanzati, ma non si lamentano mai perché non vedono l’ora di rifarlo di nuovo: strong is the new pretty. Grazie ragazze.

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