Natsuko Toyofuku giunge in Italia dal Giappone da bambina e nel capoluogo lombardo trova la sua patria d’elezione. Il padre, Tomomori Toyofuku, è stato uno di quei grandi talenti che negli anni ‘60 e ’70 hanno improntato all’Informale la scultura nipponica, rivoluzionando poetiche espressive che erano sì ancora legate alla tradizione, ma ormai mature per aprirsi agli influssi delle tendenze europee e americane. La madre, Kazuko, utilizzava il pennello con grande maestria per dar vita a raffinate composizioni pittoriche che molto dovevano all’eleganza e all’estemporaneità della scuola del calligramma orientale. Natsuko non può che ereditare dunque una predisposizione alla ricerca formale e la voglia di uscire dagli schemi: sperimenta tecniche e materiali inusuali nella gioielleria semi preziosa, anticipando stili che si sarebbero rivelati vincenti in tempi successivi.
Nel 2009 Natsuko Toyofuku apre il suo atelier in via della Pergola, a Milano. Qui oggi, come in una piccola galleria d’arte, sono raccolti i suoi gioielli e le sue sculture da tavolo e da parete, in bronzo e argento. Qui tutto è frutto di un mix di culture: l’alta tradizione artigianale italiana e l’estetica orientale, che deriva all’artista dalle sue origini giapponesi, la natura è il fulcro delle sue ispirazioni, e soprattutto la magica geometria che in essa è contenuta.
Gioielli che sembrano anemoni e strane forme floreali primitive e aliene caratterizzano la sua arte, mostrandoci una sensualità e ricchezza naturale, estremamente panica e in simbiosi con ciò che ci circonda, che completano con la sua estetica, l’estetica globale.