Ingredienti (per 4 persone)
350 gr di riso carnaroli
1 cipolla di tropea
2 salamelle fresche
1 polpo di piccole dimensioni
brodo vegetale
1 bicchiere di vino bianco
olio
sale e pepe
1 cucchiaino di zucchero di canna
qualche pezzo di verdura (carota, gambo di sedano, cipolla)
Preparazione
Il segreto di questa ricetta sta nelle lavorazioni separate e nell’ utilizzo di una padella dai bordi bassi (tipo paella).
1 IL POLPO > Per prima cosa fate bollire il polpo per 40 minuti in abbondante acqua salata aggiungendo un pezzo di carota, uno di sedano e mezza cipolla. Poi tagliatelo a pezzettini e mettetelo da parte.
2 LA SALAMELLA > Sbriciolate le salsicce in una padella e rosolatele a fiamma media per 15 minuti. Non aggiungete nessun condimento, basterà il loro grasso.
3 LA CIPOLLA > pulite la cipolla e tritatela finemente, iniziate a cuocerla aggiungendo un cucchiaino di zucchero di canna e una spruzzatina dello stesso vino che utilizzerete per sfumare il riso, salate un pizzichino. Dovete procedere fino a quando non si sarà ammorbidita e caramellata leggermente.
4 IL RISO > cuocete il risotto normalmente: fate scaldare un po’ d’olio sul fondo della padella (non fate nessun soffritto, perché poi aggiungerete la cipolla), poi metteteci il riso e tostatelo un po’, sfumatelo con il vino rimasto fino a quando l’alcol non sarà evaporato e poco per volta iniziate a aggiungere il brodo. Non eccedete con la cottura, il risotto deve essere bello al dente e cercate di non mescolarlo troppo, a metà cottura dovete aggiungere la cipolla e la salamella, mescolando leggermente con una bella pepata. Assaggiate e nel caso aggiustate di sale.
Come ultimo passaggio (ricordatevi che il riso deve essere al dente!) aggiungete random il polpo, senza mescolarlo troppo. Poi mettete la padella in forno preriscaldato (meglio modalità grill) a 250°C per 10/15 minuti fino a quando il tutto non si sarà dorato leggermente.
E bon appetit!
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Illustration by Silvia Vinciguerra
Silvia Vinciguerra è nata a Parma nel 1991. Frequenta il master in Illustrazione per l’editoria all’Accademia di Bologna, dove potete trovarla alle prese con operazioni alchemiche nelle aule d’incisione.