Calendario Pirelli 2017

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Essere donna oggi. No, non è l’incipit della canzone che rasenta il trash (ma sempre divertente) di Elio e Le Storie Tese. E’ proprio la questione che cerchiamo di trattare in queste pagine virtuali.

Quanto dobbiamo essere, per soddisfare noi stesse e le aspettative altrui? In passato avevamo poche mansioni, essere mogli devote e brave madri. Con tutto quello che siamo in grado di fare e sopportare effettivamente eravamo piuttosto limitate, indovina un po’ da chi. Il problema è proprio che, essendo noi munite di super poteri, a differenza dei nostri amici maschietti, siamo capaci di tutto e tutti lo sanno. Lavorare, guidare, dirigere, concepire, creare, partorire, guarire, amare, salvare, sacrificare. Ditemi un solo verbo dall’accezione positiva e altruista che non sentiate appartenervi. Non esiste.

Donna = tutto. Uomo = quel che riesce a fare. Ve lo ricordate a scuola, quando noi donnine dovevamo stare composte, studiare e fare bella figura a scuola mentre i maschietti potevano fare casino ed essere rimandati che nessuno si destabilizzava? Il concetto si replica in tutto nell’arco di una vita, in ogni odioso scompartimento stagno di cui il genere maschile è fatto.

Ci sono rare occasioni in cui gli uomini si accorgono di quanto siamo e dico siamo perché la donna è essenza più che apparenza, l’apparenza è ciò che la società (maschile) ci ha sempre imposto.

Ma quando un uomo vede la tua anima, in quel momento preciso pensi che forse sì, una gratificazione è arrivata. Quel quanto è tanto ma qualcuno lo ha saputo vedere per intero.

 

nicole_kidman

uma_thurman

Ad opera del fotografo Peter Lindbergh il celebre Calendario Pirelli, ha assunto un nuovo valore. Forse perderà la sua postazione d’onore nei garage di gommisti ed elettrauto ma ne guadagnerà di nuovi, magari nei nostri uffici, dove le quote rosa sono sempre più determinanti.

Un inno alla bellezza totale e totalizzante della donna, non alla forma dei suoi fianchi, non un elogio ai suoi seni abbondanti, una vera celebrazione del vissuto della donna, scolpito nelle sue rughe, scritto nella malinconia dei suoi occhi e nella spontaneità del suo sorriso appena accennato. Nel capello imperfetto e nella mano con vene e ossa a vista, nelle macchiette preziose del suo volto. Perché il tempo, sulle donne, non scorre semplicemente, le attraversa, le penetra, perché noi donne, con la nostra sensibilità e coraggio ci tuffano nel tempo e nei suoi meandri. 14 attrici, 14 vite, milioni di sfide, di lotte, di delusioni, di gioie, di sconfitte, di vittorie, di lacrime, di emozioni.

 

julianne_moore

 

A cosa servirebbe mostrare ancora una volta, agli uomini di questa terra, donne dalle pose sensuali, discinte, dalle natiche tonde, dalle gambe tornite e dai ventri piatti? Per quello c’è già Instagram…

E’ la prima volta che parlo del Calendario Pirelli e sono contenta di farlo, vi dirò.  Vi riporto qui le parole del fotografo affinché, come me, possiate onorarne lo spessore, che forse, anche nel genere maschile, un po’ di sensibilità esiste:

“In un’epoca in cui le donne sono rappresentate dai media e ovunque come ambasciatrici di perfezione e bellezza, ho pensato fosse importante ricordare a tutti che c’è una bellezza diversa, più reale, autentica e non manipolata dalla pubblicità o da altro. Una bellezza che parla di individualità, del coraggio di essere se stessi e di sensibilità; realizzare un Calendario non sui corpi perfetti, ma sulla sensibilità e sull’emozione, spogliando l’anima dei soggetti, che diventano quindi più nudi del nudo”.

Il titolo è, non per niente, “Emotional” scelto da Lindbergh stesso, perché la bellezza è nulla senza emozione.

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