Il make-up per i denti: penne sbiancanti, oil pulling e rimedi della nonna

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L’ultima frontiera in fatto di make-up? Quello per i denti. E non stiamo parlando del brillantino, uno degli accessori dentali più utilizzati in odontoiatria estetica. Quello ormai è una vecchia storia se si pensa che già etruschi ed egiziani ne facevano largamente uso durante i loro riti religiosi o per affermare il proprio rango sociale. Ci riferiamo invece a dei veri e propri trucchi da aggiungere alla make-up bag per prepararsi a una serata importante o ritoccare, nell’arco della giornata, non solo base e rossetto, ma anche i denti.

In commercio se ne trovano ormai svariati e la curiosità accende i cuori (o i sorrisi) delle make up addicted facendo anche aprir loro i portafogli! Ma come orientarsi in questo mare magnum? E soprattutto: questi prodotti hanno dei benefici effettivi sui nostri denti? Per rispondere a queste domande abbiamo selezionato quattro prodotti e abbiamo chiesto aiuto ad Arianna Privitera, Dottoressa in Odontoiatria e Protesi Dentaria, per capire come usarli al meglio e come assicurare un aspetto – ma non solo – sano e splendente ai nostri denti.

Probabilmente è il più celebre. È il Mentadent White Now Touch una pratica penna sbiancante per illuminare e rendere i denti più bianchi e brillanti. L’effetto – tiene a sottolineare Mentadent – è ottico e temporaneo, ma è stato volutamente pensato e studiato come accessorio da portare sempre con sé per ottenere un sorriso più luminoso in occasioni speciali. Caricate la penna magica, passate la miscela di pigmenti opacizzanti e azzurranti sui denti evitando le gengive, restate “sorridenti” per circa un minuto fino a quando il prodotto non si sarà completamente asciugato. A questo punto i pigmenti – che non contengono sostanze abrasive e neanche acqua ossigenata – rifletteranno la luce a una lunghezza d’onda diversa rispetto a quella che assorbono creando l’effetto ottico desiderato.

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Se il minuto a disposizione per restare a bocca aperta per far asciugare il Mentadent White Now Touch non fosse disponibile, allora meglio optare per un altro prodotto sempre della famiglia Mentadent: il Mentadent White Now Triple Power Gold. Altro non è che un dentifricio arricchito dalla formula White Now resa ancora più potente. Anche qui l’effetto sbiancante è momentaneo.

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Di recente anche Colgate ha lanciato la sua penna sbiancante: si chiama Colgate Max White ed è uno spazzolino con nascosta nel manico la penna dai magici poteri.  In questo caso occorrerà tenere a mente che per vedere i primi risultati saranno necessarie tre settimane di applicazione costante che consiste nel: usare lo spazzolino Colgate® Max White con setole lucidanti e coppette sbiancanti insieme al dentifricio Colgate® Expert White e applicare il gel della penna sbiancante direttamente sui denti. Non occorre aspettare né risciacquare.

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Completamente diverso e rivenduto da Sephora è invece il Smile Detox di Merci Handy: disponibile in tre varianti gusto (menta, liquirizia e mirtillo) a 19,90€. A base di olio di cocco (gli altri ingredienti sono carbone attivo e aromi) vuole riprodurre il trattamento dell’oil pulling, ovvero detossinare il cavo orale e sbiancare progressivamente i denti utilizzando, per l’appunto, l’olio di cocco. All’interno dei kit Smile Detox sono contenute 14 bustine monodose da 10ml ciascuna per un trattamento complessivo di due settimane. Ogni sera, si versa il contenuto di una bustina in bocca, dopodiché, vietato parlare per 10 minuti! Quando la lancetta dei minuti avrà completato i suoi dieci giri, sputare e risciacquare.

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Passiamo alle domande che abbiamo rivolto ad Arianna Privitera e iniziamo dalle basi: i cosiddetti denti gialli, oltre che problema estetico, comportano qualcos’altro per la salute dei nostri denti?

Se si tratta solo di colore giallo, non vi è alcun pericolo per la salute, ma se i denti fossero gialli per la presenza di placca o tartaro allora sarebbe opportuno correre ai ripari.

E ora, questi prodotti funzionano davvero? E soprattutto, agiscono sul colore naturale dello smalto o solo su eventuali macchie superficiali dovute a caffè, tè o fumo?

La maggior parte di questi prodotti agiscono solo sulle macchie superficiali, andando a pulire il dente grazie alla presenza di solventi o particelle abrasive. In alcuni prodotti qui menzionati troviamo anche le stesse sostanze che si utilizzano per gli sbiancamenti professionali, come il perossido di idrogeno o carbamide, sebbene in percentuale decisamente inferiore. Per vedere quindi dei risultati occorre molta costanza, ma anche aspettative ridotte: penne sbiancanti, dentifrici e il kit Smile Detox possono al massimo schiarire di un tono il colore dei nostri denti.

Ci sono delle controindicazioni o questa tipologia di prodotto può essere utilizzata da tutti?

Se si tratta di prodotti antimacchia con sostanze naturali, come ad esempio lo Smile Detox di Merci Handy, oppure di penne sbiancati che donano solo un effetto ottico, direi che non ci sono controindicazioni e possono essere utilizzati da tutti. Se invece, si tratta di dentifrici con sostanze sbiancanti e/o abrasive e di sbiancamento professionale sarebbe meglio evitarne l’utilizzo al di sotto dei 16 anni di età, in donne in gravidanza e in tutti quei soggetti che soffrono di sensibilità dentinale o che hanno allergie alle sostanze presenti in questi trattamenti. Infine, ne sconsiglio l’uso anche in caso di otturazioni o interventi estetici nei denti anteriori: il principio attivo agirà solo sul dente naturale andando ad evidenziare la presenza del restauro.

A livello di ingredienti, ve ne sono alcuni potenzialmente dannosi o che sconsiglierebbe?

Potenzialmente dannosi no, magari è bene non abusarne per la presenza di particelle abrasive. Personalmente consiglio di usarli ciclicamente.

Cosa succede invece, in uno sbiancamento professionale? Quanto dura e come agisce?

A differenza dei dentifrici sbiancanti che vanno ad agire superficialmente, le sedute di sbiancamento professionale cambiano il colore intrinseco del dente modificando quello della dentina sottostante. Si riesce così a ottenere nuovamente il colore originale dei propri denti e, spesso, anche ad avere una tonalità di bianco più brillante. C’è da dire però, che non tutti i colori sbiancano allo stesso modo. In linea generale, i pigmenti gialli sbiancano molto di più di quelli grigi. La seduta in studio è di circa un’ora e mezza e la durata del risultato varia in base al mantenimento che ne farà il paziente.

I quattro prodotti menzionati qui sopra possono essere utilizzati dopo uno sbiancamento professionale per mantenere più a lungo l’effetto e intensificare il risultato?

Assolutamente sì. L’utilizzo ideale di questi prodotti è proprio questo: andare a rinforzare e mantenere il risultato ottenuto con lo sbiancamento professionale.

Bicarbonato di sodio, buccia d’arancia, salvia, fragola e aceto di mele: tutti ingredienti per effettuare uno sbiancamento casalingo e naturale. Lo dice la ricetta della nonna, ma è davvero così?

Sfatiamo un mito, sebbene adorato: non sempre le ricette dalla nonna sono le migliori. In questo particolare caso, la loro efficacia è molto scarsa o quasi nulla. Inoltre, eviterei sicuramente fragola e aceto: il loro livello di acidità e zuccheri potrebbe essere più un danno che un beneficio. Per quanto riguarda il bicarbonato, se utilizzato in veste di collutorio è un ottimo alleato per la salute della nostra bocca in quanto va a regolare il PH salivare.

 

 

In generale, per avere denti più bianchi – ma anche più sani – cosa occorrerebbe fare?

Si sa che alcune sostanze che vengono a contatto con i denti possono modificarne il colore, questo perché lo smalto è poroso e di conseguenza lascia passare elementi che vanno a fissarsi sulla dentina cambiandone la tinta. Le sostanze più famose sono sicuramente il tè, il caffè, il vino rosso e la liquirizia, ma a incidere sul colore naturale dei denti sono anche le cattive abitudini come il fumo che, oltre a ingiallire i denti, è dannoso per le gengive e per tutto il cavo orale. Perciò bisogna cercare di limitare queste bevande o comunque aver l’abitudine di portare sempre con sé lo spazzolino da denti. Altra cosa fondamentale è avere una buona igiene orale cercando di ridurre al minimo la presenza di placca sia tramite le manovre di igiene orale quotidiane (spazzolino e filo interdentale) sia tramite l’ablazione del tartaro eseguita con cadenza semestrale/annuale dal dentista di fiducia.

Qual è la cosa migliore che potremmo fare per preservare la salute dei nostri denti?

Premettendo che le buone abitudini sono alla base della salute dei nostri denti e per buone abitudini intendo una corretta alimentazione e l’assenza del vizio del fumo, come accennavo nella domanda precedente, la cosa fondamentale è riuscire ad avere una corretta igiene orale e sottoporsi a controlli annuali dal dentista. Consiglio: fatevi spiegare dal proprio dentista e/o igienista dentale le manovre corrette da utilizzare.

E la peggiore?

Sicuramente il fumo, zuccheri raffinati e la pigrizia nel lavarsi i denti.

Parlando di mode, qual è l’ultima moda dell’odontoiatria estetica? Il brillantino al dente è ancora così richiesto?

Non la sentivo da tanto tempo, ma no, direi che ormai è superata. Oggi la pratica estetica più richiesta è lo sbiancamento professionale seguito da una riabilitazione estetica mediante l’uso di faccette.

Concludiamo con un aneddoto: la cosa più folle che un paziente le ha mai chiesto per avere dei denti da star di Hollywood?

L’ultima bizzarra richiesta è arriva da una paziente: mi ha chiesto di avere dei denti come i miei… beh, mi è toccato prendermi delle impronte per aiutare il tecnico nella realizzazione delle faccette!

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