L’ansia che questo mondo stia andando a rotoli è ovunque ed è costante. E’ sempre complicato trattare temi di rilevanza mondiale senza dare l’idea di essere superficiali e scontati. One T-Shirt, brand riconoscibile dai due puntini ai lati della T, un po’ come la B dello Studio Boggeri, ha dedicato la collezione p/p 2010 e a/i 2010 alle riflessioni che possono scaturire dalla paura e dall’incertezza che l’uomo ha nei confronti del mondo. Incendi, tsunami, iceberg, deserti a rappresentare la natura avversa; discariche, missili ed aerei che sovrastano uccelli, fiori e piante tropicali, a rappresentare la mano dell’uomo, di un uomo che non si è risparmiato nulla e ha messo a repentaglio la propria stessa vita. T-shirt come spazio da osservare, in cui il distacco visivo è ampliato da frasi per nulla attinenti con le immagini, t-shirt che permetteno associazioni di idee, che mettono in moto sensi di colpa, che fanno pensare, che possono aprire gli occhi. Ma allo stesso tempo t-shirt che ironizzano, si fanno beffe di noi, prendono in giro la nostra superficialità, il nostro menefreghismo e all’ultimo, la nostra impotenza.
