il Sub-Cinema di Emergeandsee Festival

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Una piscina vuota. Un cinema, scatole di cartone come sedili, tutti scivolosamente in discesa.

Ed alcune, più rare, sedie a sdraio in legno e lino a strisce sbiadite.

La maggior parte del pubblico indossa occhiali da vista con montatura nera e scarpe chiuse.

É Emergeandsee, il festival di MediaArts che si tiene ogni anno, a fine giugno, allo Stattbad di Wedding (Berlino).

Tre giornate di proiezioni e mostra di artisti da tutto il mondo, il cui tema, quest’anno, è “Hybrid metropoli: in between spaces”.

In un posto dove dominano piastrelle fredde e riflettenti, suoni ed immagini spuntano da dietro il divisorio di un vecchio bagno, vengono proiettate da macchinari assurdamente complicati ed apparentemente obsoleti mentre il grosso orologio, fermo immobile, si inerpica in cima alla parete del sub-cinema.

La rassegna dei cortometraggi è una maratona di quattro ore di scoperte e di idee. Da segnalare, “Leerfarht” di Matis Burkhardt, “Breaking Legs” di Florian Krautkrämer, “Swallow your fears” di Laura Rytkönen e “I am Simon” di Tünde Molnár.

Dopo le proiezioni, l’esibizione live di un giovane gruppo, i Nova fliegt zum Mond, un jazz con influenze balcaniche.

Ed infine, mentre il cielo iniziava già a schiarirsi, iniziarono i djs…

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