History of the Nike Huarache

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Dopo l’uscita di febbraio 2013 di due colorazioni Og, le quali hanno riscosso un grande entusiasmo tra gli “sneakerhead”, Nike ha deciso di puntare decisamente sulla Huarache, infatti in poco meno di un anno ne sono uscite svariate colorazioni e collaborazioni: tra le più notevoli ricordiamo le varie collabo con Size? e le cw triple black, khaki, cool grey e per finire l’ultima arrivata, total white.

Abbiamo deciso quindi di illustrarvi e spiegarvi il complicato “mondo” di questa sneakers che sta lentamente tornando alla ribalta grazie al nostro amico Alex Marino, grande appassionato e collezionista di Huarache, che ha scritto questo stupendo articolo per noi:

HUARACHE”

1991. Il genio di Tinker Hatfield si mette in moto. Di nuovo. Era già da un po’ che ideava perle che sarebbero rimaste per sempre nel cuore degli appasionati di sneaker. Tanto per fare qualche nome, aveva già dato alla luce capolavori di design come le Air Max 1, le Air Max 90 e le Jordan III. Ma non è soddisfatto, i grandi non sono mai soddisfatti. Vogliono di più, vogliono continuare ad essere grandi, e per essere grandi bisogna guardare avanti, ed è esattamente quello che fa Tinker: pensa alla scarpa del futuro e comincia a disegnare le prime bozze di quelle che sarebbero diventate le Air Huarache, anche se ai tempi il nome era “Harrachi”.

La storia dell’ispirazione che ha portato alla realizzazione di questa scarpa è singolare: un giorno Tinker Hatfield stava facendo sci d’acqua e dopo una caduta, mentre stava aspettando di essere ritirato su dalla barca per riiniziare a sciare, guardò casualmente in basso e notò come il calzino di neoprene usato per questa attività stesse particolarmente bene ai suoi piedi. Continuerà poi la sua sessione di water-ski, ma la scintilla ormai c’era stata. Uscito dall’acqua continuava a guardare questi calzini in neoprene, non potendo fare a meno di notare che uno dei problemi delle sneaker era che calzavano in maniera differente a seconda dalla forma del piede, mentre quel calzino no, al contrario si adattava lui stesso alle varie forme. Decise dunque di traslare quest’intuizione nel mondo delle scarpe da ginnastica.

Qualche giorno dopo tornò al suo studio e iniziò a disegnare i primi schizzi di scarpe basate su un calzino di neoprene, ideando inoltre lo strap di plastica sul tallone: credeva che rendesse tutta la scarpe migliore a livello estetico (la storia gli darà poi ragione). Era giunto quindi il momento di far vedere in Nike ciò a cui stava lavorando: prese una cartellina con tutto il lavoro svolto fino a quel momento e la portò sul tavolo di Sandy Bodecker, il quale apprezzò subito l’idea. Lo stesso Sandy Bodecker in quell’occasione contribuirà inconsapevolmente a scrivere un pezzo di storia delle Huarache: prese una penna rossa e scrisse sulla bozza di Tinker Hatfield “Sneaker of the Gods”, perché gli davano l’impressione che potessero essere una sorta di sandali che Zeus o qualche altro dio greco avrebbero indossato. Da questo episodio uscirà fuori il leggendario nome: Tinker Hatfield decise di chiamare la sua creazione con il nome del più celebre e storico sandalo messicano: Huarache.

Nonostante tutto l’entusiasmo mostrato da molti all’interno di Nike, le Huarache erano destinate a morire. Era un progetto che stava per essere chiuso in quanto non avevano superato il primo esame commerciale: solo 50 paia erano stato ordinate per essere vendute, probabilmente tutte dallo stesso store. Qualcuno però si oppose e quel qualcuno risponde al nome di Tom Archie, il quale credeva molto in quella scarpa da running, tanto che senza l’autorità per farlo ordinò la realizzazione di 5’000 paia di Huarache. Armato di coraggio prese questi 5’000 esemplari e li portò alla maratona di New York allo stand Nike. Quelle leggendarie 5’000 paia furono vendute tutte quel giorno e fecero scalpore tra i presenti alla maratona: tutti parlavano dei colori sgargianti, della forma innovativa, della calzata futuristica che si adattava alle diverse forme di piede… Il resto è storia. Dopo quell’episodio ci fu il boom di ordinazioni da parte dei retailer Nike e alla fine di quell’anno le paia vendute erano più di 250’000.

Dal 1991 al 2012 sono state rilasciate 43 diverse colorway della scarpa più 8 sample conosciuti.

Eccole di seguito:

1991

“Scream Green” e “Purple Punch” – Le Huarache per eccellenza, essendo le prime due colorazioni da uomo. La prima ha visto una versione Retro nel 1999 e la sta per vedere nuovamente nel 2014. Mentre la seconda è leggenda, non essendo mai stata riproposta da Nike.

“Bright Mango” e “Pink Flash” – Prime due cw da donna. La seconda ha visto una versione Retro nel 2013.

1992

“Resin” – Colorazione da uomo, anch’essa è stata riproposta nel 2013 nel pack assieme alle “Pink Flash”.

“Magenta” e “Aquatone” – Le due colorazioni da donna del 1992. Praticamente impossibili da trovare oggi.

“Black&White” – Colorazione classica da uomo, non ha mai visto una versione Retro.

“Limited Edition Pack” – Le tre leggendarie. Il pack era composto dalle “Chestnut” le “Slate” (anche se in realtà il colore non era Slate Blue come nella versione Retro, bensì Shadow, quindi più tendente al grigio) e infine le “Praline”, belle quanto introvabili. Si dice che qualcuno dubiti della loro reale esistenza.

1999

“Scream Green” – Come già detto nel 1999 esce la versione Retro delle Scream Green. Cambia lo shape, sparisce il “Nike Tag” sulla linguetta e appare il classico simbolo delle Huarache.

“Columbia Blue” e “White-Grey” – Limited Edition da uomo del 1999.

2000

“Slate” – Eccole qui. Un grail per molti appassionati di Huarache. Considerata la versione Retro di quelle del 1992, anche se il colore cambia. Ora è più tendente al blu.

“Melon” – Una rarità al giorno d’oggi come spesso accade per le colorazioni da donna.

“Obsidian” e “Cool Grey” – Anche le Huarache si vestono di Cool Grey, colorazione classica Nike. Le Obsidian Blue attualmente sono più quotate in quanto certamente più rare.

“Stussy Collabo” – Il 2000 è l’anno della prima e unica collaborazione che vede protagonista le Huarache. È inoltre la prima di tante collaborazioni che verranno con Stussy. Poco da dire riguardo la scarpa: “Oak” e “Olive”. 2 colorazioni. 125 paia ogni colorazione. La certificata rarità le rendono tra le Huarache più costose in assoluto.

“Varsity Red” – Classica colorazione White-Varsity Red per chiudere il 2000.

2001

“Royal Blue” e “Medium Grey” – Colorazioni da uomo. La seconda molto simile alle Cool Grey dell’anno precedente.

“Volt” e “Grape” – Queste invece sono le due colorazioni da donna. Molto quotate attualmente le Volt, mentre meno famose e quasi introvabili le Grape.

2003

“Escape” – Colorazione considerata dagli appassionati tra le più belle in assoluto tra le versioni Retro. Hanno la particolarità di avere le solette interne customizzate con lettere giapponesi (si dice che indichino quale sia la destra e quale la sinistra).

“Orca” – Due versioni, stessi colori, diversi i materiali: toe box in pelle per la versione normale, in mesh per quanto riguarda la versione Japan Exclusive.

“Michigan” – Ultima colorazione da uomo del 2003 soprannominata così ovviamente per i colori e l’accostamento scelto.

2004

“Wings & Waffles” – Versione uscita nel pack insieme ad un’Air Max 1. Pack celebrativo del corridore marocchino Hicham El Guerrouj e del suo record di 3 minuti e 26 secondi nei 1500 metri realizzato nel 1998.

“Classic Green” e “Metro Blue” – Due colorazioni da uomo del 2004, abbastanza quotate al momento. Non impossibili da reperire.“Volt” – Nuova versione, stessi colori. Sempre da donna.

“Triple Black” – Rarissime. Total Black in pelle, ci sarà poi un’altra versione nel 2013, ma con materiali nettamente più scadenti.

“Neutral Grey” – Quasi Total White per queste Huarache uscite nel 2004.

2005

“Orange Blaze” – Per la prima volta l’arancione incontra le Huarache. Colorazione ampiamente apprezzata, anche questa non impossibile da reperire al giorno d’oggi.

“Obsidian White” – Versione da uomo sempre giocata sui toni del bianco e del grigio.

“Sport Royal” – Probabilmente il primo paio che quando uscì vide un’ampia distribuzione nei negozi.

2007

ACG Pack” – Altro trittico di Huarache destinato a diventare leggendario (sempre che non lo sia già). Tre colorazioni ispirate alle Nike Air Mowabb. Questo pack si caratterizza per l’uso di materiali Premium di altissima qualità.

2012

“Black-Gold” – Nubuck nero e strap oro per questa versione uscita nel 2012.

“Bred” – Colorazione Black & Red con accenti grigi e midsole bianca. Tra le più classiche scelte cromatiche targate Nike.

SAMPLE

Un ringraziamento speciale va anche a Clyde Vellacott per le foto dei sample.

 

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