Può una pubblicità commuoverti? Wind ci riesce con un cortometraggio

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Può una pubblicità commuoverti? Probabilmente sì, se l’argomento proposto ti tocca da vicino. Avresti mai pensato che ci sarebbe riuscita una compagnia telefonica? Io onestamente no, ma nella vita rimanere stupiti è ancora una delle sensazioni più vere che possiamo provare.

Wind è stata capace di sorprendermi grazie ad uno spot; non è merito della musica – nonostante sia un pezzo dei Cinematic Orchestra che potrei ascoltare un milione di volte – bensì del racconto privo di parole, fatto di lunghi silenzi e continue cose non dette. Non vi sono celebrità o storie fantasiose, non vi sono famosi testimonial, ma persone comuni come potremmo essere io e te.

Già dal titolo avevo capito che mi avrebbe colpito, una parola così semplice e tanto bella da dire che quasi ne sentivo la mancanza: Papà. Improvvisamente, guardando lo spot, non sai bene cosa succederà ma caschi nei ricordi; il legame che avevi con tuo padre, quella figura che da piccolo identificavi come tuo eroe, ma poi crescendo ne sfidavi l’autorità. Arrivato ai trent’anni, guardi il telefono e vorresti tremendamente sentirlo, ancora una volta.

Troppo spesso ci dimentichiamo che comunicare non vuol dire solo telefonare, e se per prima un’azienda telefonica ce lo rammenta, allora forse “a volte, per comunicare davvero, la tecnologia non è tutto” .

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