Miarte apre le danze della primavera milanese più intensa di sempre

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Milanesi – e non – siete pronti? Arriva il mese più programmato dell’anno. Si comincia questa settimana con le due fiere Miart e MIA, e con le megamostre di Germano Celant in Triennale. Poi si prosegue con il Salone del Mobile, e poco dopo Expo. Andiamo con ordine e iniziamo da wuesto week end.

Miart apre tra poche ore, festeggia il proprio ventennale e Vincenzo de Bellis chiude il suo (primo) ciclo triennale alla direzione. Andiamo per ordine, con passi concisi e ben distesi.

Info numeriche: parterre di 156 gallerie (si sfonda dunque il tetto delle 150 previsto inizialmente da de Bellis), con 72 partecipazioni internazionali, fra le quali si scorgono nomi importanti come Gavin Brown, Sadie Coles, Johann Koenig, Pilar Corrias, Bortolami, Office Baroque, Dependance, oltre alle riconfermate Michael Werner e The Modern Institute.

Main theme? Established, a loro volta suddivise in Masters, Contemporary e First Step. Poi c’è Emergent eTHENow, dove l’impronta curatoriale è più evidente, ed è più vivamente consigliata da quelli che di arte ci fiutano.

Novità 2015? Non so da dove iniziare: c’è la parte dedicata al design, con Isabelle Valembras che affianca Federica Sala nella cura della sezione denominata Object e allestimento firmato da Martino Berghinz Studio. Poi ci sono i premi, che diventano quattro: esordisce il Premio Herno, dedicato al miglior stand, poi ci sono il Premio Emergent, che va al miglior stand della sezione omonima, il Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte, con l’acquisizione di un’opera di un giovane artista che sarà poi donata al futuro MAC – Museo d’Arte Contemporanea di Milano, e infine il Fondo di Acquisizione Fondazione Fiera Milano Giampiero Cantoni.

State buoni, ultima novità, quella che più mi piace: il magazine quindicinale Carnet de Miart all’attivo nei mesi precedenti, curato da Nicola Ricciardi, prepara, informa, racconta le storie di ciò che vedremo a Miart.

Siete pronti? 

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