Oggi vi porto alla scoperta di un progetto speciale a cui tengo particolarmente perché vede coinvolti alcuni amici tra cui Giulia Ficicchia. Ed proprio con lei che ho deciso di approfondire Alpine Stories per conoscere ogni dettaglio e magari convincerla a passare in BoBos 😀
Presentazioni d’obbligo, chi sei e com’é nato Alpine Stories?
Con una laurea in Storia dell’Arte non troppo distante, mi divido tra il ruolo di collaboratrice esterna, nonché content manager e project assistant, presso un’agenzia di comunicazione di Bologna e progetti editoriali come What Italy Is, di cui sono una fiera componente già da un paio di anni. Fin da quando ero piccola, erano rare le vacanze al mare, i ricordi più belli che custodisco sono quelli del Pelmo o dell’Antelao al tramonto, mia nonna che dà da mangiare alle cince sul balcone della nostra villetta presso il villaggio Eni di Borca di Cadore, le sue storie e le nostre passeggiate. Le montagne sono sempre state il luogo che mi hanno più affascinata e allo stesso tempo fatta sentire protetta e amata, una sensazione che molti amanti della montagna possono sicuramente comprendere e condividere. Per questo motivo volevo che esistesse un progetto editoriale che gli dedicasse il giusto spazio e la meritata attenzione, ma che soprattutto non coprisse soltanto alcune zone bensì tutto l’arco alpino italiano. Dunque mi sono rimboccata le maniche e assieme a Simone Enei e il sostegno di molti altri ho dato vita a questa nuova realtà.
Cosa rappresenta per te il mezzo scelto per raccontare questo viaggio ed in caso dove potrebbe evolvere?
Il mondo digitale è uno strumento importante per mettere in comunicazione tra loro luoghi spesso dimenticati o poco noti e amanti del genere. Alpine Stories nasce perché le persone vedano una foto, leggano il ricordo di ha scattato quel contenuto e si rendano conto che del nostro arco alpino c’è tanto da scoprire e per cui rimanere a bocca aperta. Ma non vogliamo limitarci solo a questo: con Simone stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli di un sito che vuole diventare un luogo di condivisione, di racconto e di scoperta, una sorta di magazine digitale, che speriamo presto di farvi anche sfogliare. Vogliamo dare lo spazio ad ogni singola realtà, persona o tradizione di essere così finalmente nota a tutti.
Che significato ha per te la montagna?
E’ il luogo dove ho imparato a cadere e a rialzarmi da sola, dove ho capito che conta molto di più il tragitto che la meta, dove mi sono innamorata del silenzio e di una parete che cambia colore a seconda della posizione del sole, ma soprattutto è quel luogo che io riesco a chiamare casa.
Tre luoghi che dovremmo assolutamente visitare? Non avendo avuto io per prima la possibilità di visitare tutto l’arco alpino italiano, risponderò in base alla mia esperienza personale. Per ora sono perdutamente innamorata dell’Alta Pusteria, del Val Venosta e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore il Cadore che è purtroppo sottovalutato.
Se qualcuno fosse interessato a darvi una mano è possibile?
Tutti possono aiutarci a crescere con i propri ricordi e le proprie storie che li legano a determinati luoghi alpini. Basta taggare le proprie foto su Instagram con l’hashtag #alpinestories. Più avanti saremo più che felici di aggiungere nuove firme per il nostro sito!
Una domanda che vorreste vi fosse fatta e a cui rispondere?
Mi piacerebbe che qualcuno ci chiedesse se nei nostri progetti rientra anche quello di collaborare con enti territoriali o piccole realtà locali. In quel caso la nostra risposta sarebbe che non vediamo assolutamente l’ora di farlo.