Se la metro di Torino legge poesie

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“Treno in arrivo, allontanarsi dalla linea gialla”. Non sono forse le parole esatte, ma solitamente la frase è molto simile a questa, e la sentiamo pronunciare dalle voci degli altoparlanti quando aspettiamo il treno sulla banchina della metropolitana di una qualsiasi città. Voci che diventano quasi rumori di sottofondo mentre, assorti, pensiamo al prossimo impegno, al prossimo appuntamento dove la metro in arrivo ci porterà.

Succede però che la città di Torino ha pensato di dare il via a questo 2017 con un’iniziativa meravigliosa, che non si limita solamente a dare un nome a ciascuna di queste voci. Dal 15 gennaio, infatti, tutte le stazioni della metropolitana della città risuoneranno della lettura dei versi di 80 poesie di 19 poeti grazie a Metro Poetry, il progetto proposto dall’associazione culturale YOWRAS Young Writers & Storytellers e accolto dalle case editrici Adelphi, Giunti, Guanda e Newton Compton.

Il tempo di attesa di ogni treno si trasforma: diventa un’occasione per riscoprire Emily Dickinson, Federico García Lorca, Pablo Neruda, Jacques Prévert, Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli e tanti altri. Diventa un nuovo modo per gustare la poesia, per lasciarsi ispirare. Cogliere un solo verso, fermarsi per ascoltare l’intero testo, essere catturati da un’espressione che proprio quel giorno, per noi, acquista un significato speciale.

 

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La poesia diventa compagna di viaggio di tutti i giorni, guidandoci con uno dei suoi più grandi poteri: quello di toccare le corde nascoste del nostro cuore e di assumere significati sempre nuovi, mentre ci racconta qualcosa di noi che spesso ancora non sappiamo. E così, la banchina non è più uno spazio adibito alla sola attesa, ma il tempo che vi si trascorre diventa un momento prezioso, un regalo solo per noi.

Entrare in metropolitana e leggere sugli schermi che il prossimo treno tarderà 8 minuti ad arrivare non sarà mai bello come ora.

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