Cara Donna

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Cara Donna,

vorrei spendere per te parole di speranza, di gioia e di mondi nuovi ma non ne sono in grado. Non perché la vita deluda, anzi, la vita è straordinaria, toglie e dona ed è una montagna russa da togliere ogni volta il fiato. Non dirò parole di speranza al tuo cuore, in realtà, perché oggi, in questo XXI secolo, non ti capiterà sovente di incontrare l’uomo che ti sei sempre augurata di incontrare, quello che ti meriti, quello con cui potresti vivere tutte le emozioni, tutte le esperienze, tutte le magie a cui aspiri.

Non per colpa tua. Non per colpa sua (dell’uomo). Non ci sono colpe qui, ci sono solo circostanze, precisamente circostanze sociali che non dipendono nemmeno direttamente da te, ma forse da quelle donne che a inizio secolo hanno chiesto diritti, uguaglianza, emancipazione.

Sai cos’è successo da quel giorno, Donna? E’ accaduto che hai iniziato a studiare, a ribellarti a tuo padre, a tuo fratello, a tuo marito, hai iniziato a voler comprendere ciò che ti circondava, a capire il mondo e ad evolverti ben oltre quello che l’uomo, inteso come maschio, si è evoluto in migliaia di anni.

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In un secolo, Donna, tu sei riuscita ad immagazzinare conoscenze, competenze, meccanismi, sistemi. E ti sei resa conto che sei al suo pari sul lavoro, anche se ti danno uno stipendio più basso, che sei al suo pari negli sport anche se il tuo fisico si deforma di più e sei disposta ad accettare che ciò accada, che sei al suo pari in compagnia perché ciò che dici ha valore e senso, sai usare l’intelligenza, la furbizia, l’ironia, la clemenza, la compiutezza, l’immaginazione e la concretezza, sai parlare di economia (e non domestica), di politica, di letteratura, di filosofia, di viaggi, di culture, di religioni, sei alla sua altezza nelle conversazioni. Gli sai tenere testa, sai guardarlo negli occhi e sfidarlo.

Sai cos’è successo poi? Che il tuo evolverti continua, prosegue, aumenta, ma il suo no. Il suo è fermo ancora al giorno in cui ha inventato la ruota, scoperto il fuoco, le Americhe, l’elettricità e l’acqua calda, che tanto, se ne avessi avuto la possibilità e i mezzi, Donna, li avresti scoperti tu, ma eri troppo impegnata a mungere la mucca, sbattere il burro e cambiare i pannetti ai sederini dei bambini, o ben che ti fosse andata, a trascorrere le tue giornate passeggiando tra giardini e ampie stanze, pettinandoti la chioma davanti ad uno specchio, in solitudine, aspettando un uomo troppo affaccendato negli affari per accorgersi della tua bellezza interiore, e allora puntavi tutto sull’estetica.

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E oggi, che ti sei meritata i tuoi guadagni, i tuoi sfizi, la tua casa, la tua emancipazione sessuale, la tua libertà di dire e fare ciò che ti aggrada, oggi che hai consapevolezza del tuo corpo, di ciò che vuoi, di quello che sei e puoi essere, oggi, in questo maledetto secolo che sembra sbattere la testa contro il muro senza trovare mai una soluzione ai problemi che vive, farai molta fatica a trovare l’uomo giusto per te. L’uomo alla tua altezza, al tuo livello, al tuo pari. L’uomo che sa darti quanto sai dare tu, l’uomo che sa parlare, pensare, agire e sentire come fai tu. L’uomo che non ha paura del confronto, della competizione, dell’uguaglianza.

La verità è che l’uomo non ha mai desiderato che la donna arrivasse al suo pari. L’uomo non vuole che la donna abbia gli stessi diritti e gli stessi poteri. L’uomo non vuole tornare a casa contemporaneamente a te, non vuole pensarti in palestra a sculettare su un tapis-roulant con gli short aderenti sotto gli occhi di tutti, alla mostra mentre nutri ancor di più la tua cultura, al convegno o alla conferenza mentre parli davanti ad un pubblico interessanto a ciò che dici o in vacanza con le amiche, mentre senza pensieri godi della vita e della compagnia. L’uomo non è disposto più di una volta ad aspettarti la sera, con la cena pronta sul tavolo, mentre tu sei stata trattenuta al lavoro. L’uomo non ti vuole vedere tornare a casa alticcia perché ti sei divertita in una serata un po’ borderline, non ti vuole vedere primeggiare ad una cena con amici, non ti vuole vedere al centro dell’attenzione per il tuo intelletto. L’uomo non ti vuole sfidare ad una partita di scacchi, di tennis, di golf o di ping pong, non è disposto a perdere contro una donna.

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L’uomo è da secoli legato alla sua supremazia evolutiva e non accetterà mai il suo superamento, per questo ti metterà sempre i bastoni tra le ruote. Ma soprattutto e per questo ti capiterà molto raramente di incontrare un uomo che ti accetti come compagna di vita, tu così complessa e preparata, conscia e attaccata a denti stretti alla tua vita e ai tuoi traguardi.

L’uomo vuole la donna posata, silenziosa, tranquilla, che non crei disturbo e non abbia pretese. L’uomo vuole la donna che eri fino a cento anni fa ma che non sarai mai più, perché indietro non si torna mai, soprattutto quando si esce dall’ignoranza e dall’ ignavia.

E non sono così lontani da tutto questo i fatti di cronaca che ogni giorno ci propina la televisione: violenze, stupri, ricatti sessuali, prostituzione forzata, tradimenti giustificabili, stalking, mobbing e matrimoni coatti. Perché l’uomo non evoluto cerca ancora, con i modi più brutali, di sottometterti, Cara Donna, ma tu non permetterglielo più.

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