Metti un giorno di pioggia a Milano e la voglia di isolarsi della folla in preda ai saldi e agli acquisti natalizi nei i negozi della città ed ecco l’occasione perfetta per rifugiarsi in una degli spazi per l’arte contemporanea più interessanti di Milano, la fondazione no-profit Pirelli HangarBicocca.
Pirelli HangarBicocca è nata a Milano nel 2004 in un ex stabilimento industriale di 15.000 metri quadrati. Un luogo di ricerca e sperimentazione e uno degli spazi espositivi più grandi d’Europa che ogni anno presenta importanti mostre personali di artisti italiani e internazionali.
A settembre si è aperta la mostra “Lucio Fontana: Ambienti/Environments“, curata da Marina Pugliese, Barbara Ferriani e Vicente Todolí e realizzata in collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana, visitabile fino a Febbraio 2018.
Una mostra interattiva, pensata per coinvolgere, partecipare, essere parte del tutto, del bello, del giocoso. Un’esperienza più fisica che contemplativa e che risponde ancora una volta alla linea curatoriale della fondazione, volta a creare un dialogo dinamico con il suo pubblico.
“Ambienti/Environments” raccoglie nello spazio delle navate per la prima volta nove Ambienti spaziali e due interventi ambientali che l’artista realizzò tra il 1949 e il 1968 per gallerie e musei italiani e internazionali.
Niente tagli o tele monocrome ma stanze e corridoi concepiti e progettati dall’artista a partire dalla fine degli anni ’40. Sono opere meno note ma spiccatamente sperimentali proprio per la loro natura effimera. E così si entra a piedi scalzi in piccoli bunker esperienziali, al buio o illuminati dai potenti neon colorati.
Lucio Fontana (1899, Rosario di Santa Fé, Argentina – 1968, Varese, Italia) è stato uno degli artisti italiani più influenti del XX secolo e fondatore dello Spazialismo, gruppo artistico nato in Italia alla fine degli anni ’40. In questa mostra viene ricordato il principale interesse dell’artista, quello legato all’esplorazione dei concetti di spazio e luce, il vuoto e il cosmo. E noi visitatori, all’interno di uno spazio così suggestivo, non possiamo che coglierne tutta la forza e l’immediatezza, esplorando spazi chiusi ma paradossalmente di largo respiro e che ci fanno immergere in una dimensione altra, potente e silenziosa.