KANAL – Centre Pompidou di Bruxelles: uno sguardo al museo di domani

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Quando visitiamo gli spazi del vecchio garage Citroën di Quai des Péniches a Bruxelles è fine dicembre e fa piuttosto freddo. L’ambiente è immenso, difficile da riscaldare e serve un po’ di immaginazione per vedere quello che sarà tra qualche anno, quando i lavori di recupero saranno ultimati.

Prima di arrivare nella sezione in cui sono mostrati progetti e maquette che anticipano come sarà la piattaforma culturale del prossimo futuro, il KANAL – Centre Pompidou ci si mostra per quello che è adesso: una mastodontica struttura su più livelli, adatta a contenere esposizioni che mescolano arti visive, design e architettura. Forse poco confortevole per il visitatore casuale ora, ma di sicuro appeal per chi potrà fruirne l’offerta artistica futura.

L’edificio che ospita KANAL – Centre Pompidou. // Foto credit: (c) Veerle Vercauteren

Accessibile dal 5 maggio scorso nel cuore della città, questo spazio polifunzionale ha tutta l’aria di un garage abbandonato in fretta e furia da qualcuno che ha lasciato dietro di sé macchinari e uffici mezzo arredati. Ma nel mastodontico ventre dell’edificio, il programma multidisciplinare curato da Bernard Blistène, direttore del Musée national d’art moderne – Centre Pompidou, lascia intuire il potenziale che attende il pubblico di qui a qualche anno.

Un momento di “La Vita Nueva” // Foto credit: (c) Veerle Vercauteren

La programmazione attuale si è inserita nel calendario culturale della città in maniera cooperativa e senza mettersi in competizione con gli altri attori locali, potendo così beneficiare di collaborazioni che spaziano dall’ADAM – Brussels Design Museum alla Cinematek, e contando sia sull’apporto delle collezioni del Centre Pompidou, che sulle creazioni di artisti basati a Bruxelles. 

Da settembre 2018 alla fine di dicembre sono state sei le nuove esposizioni programmate, che hanno utilizzato fotografia, video, cinema sperimentale e design per raccontare al pubblico, facendo leva proprio sugli spazi del KANAL, temi che vanno dalla cosmologia indiana all’impatto dei media sulla società contemporanea.

Particolare di “En Rouge et Blanc” // Foto credit: (c) Veerle Vercauteren 

Fino a giugno 2019 le aree della struttura, liberate dalle loro funzioni originarie ma mantenute nelle volumetrie e almeno in parte nell’arredo, offriranno un assaggio di quello che sarà il museo di domani, proponendo una varietà di grandi installazioni prima del periodo di ristrutturazione. Proprio per questo, visitare l’area in cui è esposta la riprogettazione dell’edificio è un’anteprima di quello che poteva essere solo un altro pezzo di archeologia industriale, destinato invece a diventare un centro culturale di primo piano per la città di Bruxelles e di certo per il Belgio intero.

Particolare di “Children’s Game” di Francis Alÿs // Foto credit: (c) Veerle Vercauteren 

Per tutti i dettagli sulle esibizioni in corso: http://kanal.brussels 

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