#LaTaverna: Spiedini vEGGie

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[column grid=”2″ span=”1″]Mi sono sempre incazzato quando c’era qualcosa da fotografare e non avevo la mia reflex con me. Lo scatto giusto al momento giusto è una cosa rara. Quando poi ti appassioni all’ambito food le cose peggiorano: il colore della terra, l’arancione di un fiore di zucca, il verde di una foglia, la disposizione del cibo su un piatto diventano cose a cui non si può non prestare attenzione e che, di certo, non possono non essere fotografate. Succedeva spesso però, che, per un motivo o per l’altro, non avessi altro con me che il mio iPhone e allora ho deciso di cambiare. Così nascono queste ricette: togliendo. Nessun set fotografico, niente di costruito, nessuna reflex, nessun cuoco provetto, nessuna grafica fuori di testa. Tutto questo è fatto da Ernesto, 89 anni, Raffaella, 80, e io, 24. Un orto, degli alberi da frutto, delle api e un iPhone. Senza nessuna pretesa, se non quella di raccontare una storia che mi piace, che è quella del cibo fatto dalla terra, lavorato con le mani e mangiato con la bocca. Il nome di questa piccola rubrica, fatta di foto e parole non poteva essere che del posto che ha ispirato tutto questo. Un po’ casa, un po’ ufficio, un po’ cucina, un po’ rifugio: è un porto di mare in fin dei conti da cui prima o poi passano tutti. L’ospitalità qui è il primo valore, il secondo, la semplicità. Chi l’ha detto che gli spiedini debbano essere solo di carne? Io, in realtà, almeno fino a qualche settimana fa. Poi nella mia cucina è arrivata una novità (di quelle con i capelli lunghi, gli occhioni blu, il sorrisone e la passione per i cupcake) e di colpo, BAM!, cucina vegetariana. Quindi, visto che quello che cucino me lo mangio, e che questi mi sono anche piaciuti, ecco qui la ricetta degli spiedini vEGGie.
[/column] [column grid=”2″ span=”1″]I always get angry when there is something to photograph and I haven’t my camera with me. The right click at the right moment is a rare thing. When you are a lover of food, things get worse: the color of ground, the orange of pumpkin flowers, the green of a leaf, the position of food on a dish, these things are really important, they deserve attention and you can’t forbear to photograph them. But it has often happened that, for several reasons, I had nothing else but my I-Phone and so I decided to change. In this way, these recipes were born: removing. No photographic setting, no building, no camera, no master chef, no particular graphic. All this is made by Ernesto, 89 years old, Raffaella, 80 years old and me, 24 years old. A vegetable garden, some fruit trees, some bees and an I-Phone. No claim, except the one to tell a story that I like, that is made by food from the ground, cultivated by my hands and eaten by my mouth. The name of this little page, made of photos and words, is the same name of the place that inspired all this. It’s like a home, an office, a kitchen, a small refuge: it’s a seaport where, sooner or later, everybody goes by. Here welcome is the first value, the second one is simplicity. Who said that the skewers should be only of meat? I do, in fact, at least until a few weeks ago. Then in my kitchen got a new (for those with long hair, the blue eyes, the grin and passion for the cupcakes) and all of a sudden, BAM!, Vegetarian cooking. So, since I eat what I cook, and I also liked these, here is the recipe for veggie skewers.
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Cominciamo, benvenuti a #lataverna. Le sedie, i bicchieri e i piatti sono tutti scompagnati

Spiedini vEGGie
Ingredienti:
Melanzane
Pomodorini
Cipolla rossa
Basilico fresco
Mentuccia fresca
Pinoli
Monte Veronese
Robiola
Uova

Preparazione:

Tagliate a metà i pomodorini, cospargeteli di pangrattato e sbatteteli in forno per un bel venti minuti a 150 C°


Grigliate fette spesse di melanzane a fuoco basso così da cuocerle per bene. Se siete fighi e vi piace far le cose come si deve cuocetele a croce sulla griglia, che fanno sempre la loro gran figura.

Per la frittata:


Tritate la mentuccia, il basilico e la cipolla rossa. Tritate bene, che se no poi vi rovinate tutto. Sbattete in una terrina due uova intere e tre albumi (così la vostra frittata spezzata resterà più alta e spumosa). Unite alle uova il trito di mentuccia basilico e cipolla, salate e pepate quanto basta. Scaldate una padella con un filo d’olio e cuocere la frittata. Cotto un lato avete due possibilità:

  • 1. rischiate il carpiato in padella con caduta ultraprecisa sull’altro lato
  • 2. prendete un piatto, lo schiaffate sulla padella, girate il tutto e fate scivolare di nuovo in padella


Qualche volta nella vita bisogna rischiare, questo è un buon punto di partenza. Ora che la frittata è pronta prendete una tazzina e fate dei bei dischi.


Tagliate il Monte veronese a cubetti. Il Monte, se non siete di Verona ve lo dico io, più è vecchio più è buono. Ha un gusto forte. Troppo, pensate? Aspettate, malfidenti.

 

Per la salsa:
Tritate due manciate di basilico e unitele alla robiola con i pinoli sminuzzati. Mescolate fino ad ottenere una crema morbida. Fine. Facile no?


Bene, tutti gli ingredienti sono pronti. Non vi resta che prendere i vostri stecchi e infilzare nell’ordine che più vi piace gli ingredienti. Servite con la crema di basilico.

N.B.
Se poi avete un giardino e volete fare le cose per bene, prendete un vassoio, riempitelo di vasetti (quelli per la passata di pomodoro o per la marmellata), inserite all’interno delle candele e godetevi questo piatto in un’atmosfera super chiacchierando di quello che volete. Se vi servissero argomenti di conversazione mandate pure una mail a BoBos, che ne ha da vendere!

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