Di solito apprezzo di più la pulizia al riempimento visivo di una tavola/disegno/sketch/quadro. Non ho un tatuaggio con scritto “Less is More” ma idealisticamente è come se fosse impresso nelle mie cornee. Ovviamente come tutti sanno ci sono le eccezioni, e per i più attenti ho iniziato questo articolo con paraculissimo “di solito”. Ed ecco che qui subentra il lavoro di Ugo Gattoni – nell’era di internet i felini vanno di moda quindi andiamo a colpo sicuro – dal nome e cognome italiani ma dalla provenienza francese.
Il lavoro di Ugo in realtà non si articola solamente su disegni pieni di cose, persone e ambienti, ma anche su altri più parchi ed essenziali (sempre se questo termine lo si può tirare in ballo in questo caso). Sono però proprio le composizioni più articolate, nelle quali l’autore transalpino ingegna degli scenari vivi e multiformi, quelli che mi colpiscono di più.
La capacità di controllo grazie alla quale riesce a elaborare e rappresentare tutto quello che è dentro la propria immaginazione è, a mio modo di vedere, notevole. Nobrow Press, Nissan, New York Times e molti altri se ne sono già accorti. Se vi state domandando quanto possano essere grandi e fitti i suoi progetti qui sotto trovate un esempio.
Usually appreciate more cleaning to fill a table of visual / drawing / sketch / painting. I do not have a tattoo that says “Less is More” but idealistically it as if it were engraved in my corneas. Of course, as we all know there are exceptions, and the most attentive I started this article with paraculissimo “usually”. And now here takes over the work of Ugo Gattoni – in the Internet age cats are all the rage then go without fail – the name and surname of the Italian but French origin.
The work of Hugh does not actually consists only of drawings full of things, people and environment, but also on other more parks and essential (again this term if you can bring up in this case). It is precisely the compositions more complex, in which the author strives transalpine scenarios alive and varied, those that strike me the most.
The ability to control through which fails to process and represent all that is in your imagination is, in my opinion, remarkable. Nobrow Press, Nissan, New York Times and many others have already noticed. If you are wondering how they can be big and thick his projects you can find below an example.