Marble Hornets: tra web series, leggenda urbana e allucinazione

2

Chi è Slender Man? La prima traccia della sua esistenza risale all’8 giugno 2009, quando l’utente Victor Surge postò sul forum Something Awful due fotografie in bianco e nero. Il thread consisteva nel creare con photoshop immagini che sembrassero ritrarre il soprannaturale.
Victor inserì vicino a due gruppi di bambini una misteriosa figura: innaturalmente alta, magra, in giacca e cravatta, il volto piatto, come quello di un manichino per crash test, tentacoli al posto delle mani. Aggiunse del testo, attribuendo al mostro la sparizione dei bimbi.
A chiamarlo Slender Man furono altri utenti di Something Awful, che si appropriarono dell’idea e la diffusero sul Web, grazie al fenomeno definito creepypasta: brevi racconti horror che diventano virali tramite il copia-incolla su centinaia di siti diversi.

Oggi Slender Man è una leggenda urbana, una creatura canonica. Come Dracula, Frankenstein e l’uomo lupo. Il prof. Tom Peddit, dell’Università della Danimarca del Sud, lo ha definito l’elemento di chiusura della “parentesi Gutenberg”. Ovvero il sintomo di un ritorno alla mitologia orale, alle leggende del passaparola, che hanno ripreso il sopravvento sulla stampa.
Ad approfittare genialmente del nuovo mito sono stati due studenti: Joseph DeLage e Troy Wagner, che su di esso hanno creato la web series Marble Hornets. Nata nel giugno 2009 e forte di 88 episodi è considerata uno degli esempi più efficaci di cinema a costo zero, pubblicizzato viralmente. Hollywood se n’è appena appropriata: si sono di recente concluse le riprese del film Marble Hornets, con Doug Jones (Hellboy, Il labirinto del Fauno) nel ruolo di Slender Man.

Che cosa ditingue questa serie da altre migliaia che popolano Internet? Non certo il look da “found footage”, che cinque anni fa non era freschissimo ed oggi è stantio. L’idea vincente è stata quella di spingere gli spettatori a costruire una trama. Nella prima stagione (di tre) i video, infatti, che possono essere lunghi da pochi secondi fino a dieci minuti, non hanno un ordine: chi guarda può decidere, da indizi sparsi sullo schermo, la cronologia e proporla agli altri utenti.
La trama, a grandi linee, è questa: Jay vuole capire che cosa sia successo all’amico Alex mentre girava un filmino scolastico, Marble Hornets. Durante le riprese, infatti, il ragazzo ha avuto un esaurimento nervoso. Se n’è poi andato dalla cittadina Natale, scomparendo. Dopo aver ottenuto le registrazioni del film, che non hanno date né etichette, Jay inizia a postarle in cerca di indizi e scopre che Alex era tormentato da una misteriosa figura. Nelle stagioni successive Jay viaggia in cerca di Alex, lo trova, lo riperde, scende in una spirale di follia nel tentativo di comprendere l’essenza e le intenzioni dello Slender Man.
Una community di 250.000 fan, 55 milioni di clic sul canale You Tube, un secondo canale “occulto” (totheark) che offre altri indizi, una pagina wiki con centinaia di teorie e riassunti: Marble Hornets piace alla Rete di più di tanti film dai budget miliardari.

Se ne discute anche su Reddit e 4chan, vetrine di notizie e opinioni non invise a hacker e navigatori professionisti, nonché punti di accessi privilegiati per la cultura del Deep Web, la rete accessibile solo tramite browser anonimi, dove illegalità e allucinazione vanno a braccetto.
Lo Slender Man, sul cui volto senza tratti possiamo imprimere ogni paura, personale come collettiva, nel frattempo continua a crescere, tendendo i suoi tentacoli negli incubi di milioni di internauti.

Adamo Dagradi

SUBSCRIBE
Unisciti alla nostra mailinglist, sai che vuoi farlo.